Da L’Inchiesta Quotidiano del 9 agosto 2021 (vai)
Il nuovo sportello commerciale di Frosinone è stato smantellato ma i cittadini ne pagano ancora i costi in bolletta.
Chiuso senza nessuna spiegazione. Il nuovo sportello al pubblico di Acea Ato 5, che era stato realizzato in via Aldo Moro 415 a Frosinone, è stato smantellato già lo scorso mese di aprile.
L’azienda idrica pare sia tornata sui suoi passi “riaprendo” il vecchio sportello che era (e nuovamente è) situato nei locali sottostante la sede amministrativa di viale Roma.
Locali un po’ angusti e poco idonei ad ospitare dipendenti e pubblico. Proprio questo aveva convinto l’azienda a realizzare un nuovo e meglio attrezzato spazio per ricevere gli utenti, come era stato spiegato proprio in occasione dell’inaugurazione del nuovo spazio.
Inaugurazione, tra l’altro, avvenuta in pompa magna il 28 ottobre 2019, alla presenza del garante del servizio idrico regionale, del prefetto di Frosinone, delle autorità militari e civili, a partire dal sindaco del Capoluogo Nicola Ottaviani, dei vertici aziendali locali e romani, del presidente della provincia e dell’Ato 5. Con tanto di taglio del nastro affidato ai giocatori del Frosinone calcio, con Acea allora sponsor della squadra gialloazzurra (ora invece da piazzale Ostiense pare tifino Benevento: Mastella 1 – Ottaviani 0).
Ma, a quanto pare, era tutto uno scherzo! Quelle esigenze di fornire agli operatori e al pubblico spazi più luminosi, comodi, funzionali e capienti – che nel suo intervento all’inaugurazione aveva evidenziato l’allora presidente Stefano Magini – erano fasulle. Tutto poteva funzionare al meglio anche nei locali sottoscala di viale Roma, senza finestre e con spazi limitati. Ma va bene lo stesso.
Però, quei quasi 100 mila euro spesi per allestire lo sportello di viale Aldo Moro sono rimasti sul groppone degli utenti e tutta l’impiantistica realizzata è rimasta al proprietario dell’immobile. Infatti, quell’investimento ora gettato alle ortiche, rientrando tra i costi operativi sostenuti dal Gestore nel 2019, è stato inserito, dritto dritto, nella tariffa idrica del 2021. Cioè stiamo pagando in questi giorni costi per una struttura ed un servizio che è stato smantellato già da mesi, senza – lo ripetiamo – che nessuno abbia spiegato il perché e senza che nessuno, a quanto ci consta, abbia chiesto spiegazioni all’Acea.
Nel comunicato con cui l’azienda annuncia la riattivazione del vecchio sportello parla di “efficientamento e di razionalizzazione delle sedi aziendali” e di “una maggiore fruibilità degli spazi messi a disposizione dei dipendenti e degli utenti, nell’ottica della centralità del cliente, in una prospettiva di miglioramento continuo e vicinanza al territorio”. In pratica le stesse ragioni che avevano portato all’apertura del nuovo sportello di via Aldo Moro. Strano, non trovate?
Per capirci, è come se (con le dovute proporzioni economiche) il Gestore realizzasse un impianto di depurazione, investendo qualche milioncino d’euro che finisce nelle bollette degli utenti, e dopo qualche mese decidesse che non ne ha più bisogno e lo demolisse. Perché?
La tempistica, poi, con cui si sono svolti i fatti, lascia ulteriormente perplessi. Acea Ato 5 ha deciso di smantellare il nuovo ufficio a pochi giorni dalla delibera della Conferenza dei sindaci con cui sono stati bocciati gli aumenti tariffari richiesti dal Gestore. Quasi una rivalsa: non mi dai i soldi che ti chiedo? E io chiudo i servizi al territorio! Mi obblighi a tagliare? E io taglio lo sportello ai cittadini. Da allora, infatti, l’accesso allo sportello (quello resuscitato di viale Roma) è consentito – ancora oggi! – solo su appuntamento da prenotare online, formalmente per motivi connessi con il rischio di contagio Covid (sicuramente più elevato nella vecchia struttura rispetto alla nuova, non fosse altro perché – come può testimoniare ogni utente che l’ha visitata – non c’è neanche una finestra per areare i locali). L’idea, che i malpensanti possono maturare, è quella che gli utenti siano avvertiti da Acea Ato 5 un po’ come un problema e che è meglio non averli tra i piedi. Ma, come noto, a pensar male si fa peccato…
Dunque: tagliare lo sportello commerciale per risparmiare. Quasi fosse uno spreco (tra l’altro lo pagano gli utenti). Perché pare non ci siano altri costi da limare. Certo, tagliare qualche bella villetta in affitto in centro per far soggiornare il management romano non rappresenta altrettanto bene il concetto di spending review. Capiamo.
Lo sportello che non c’è continua così a gravare sulle tasche degli utenti tramite le bollette. Del resto se lo sono “goduto” per ben 18 mesi! Vuoi mettere. E poi questi ‘sindacacci’ che non concedono gli aumenti! Sono proprio una cosa inaccettabile.
Cesidio Vano