Acea Ato 5. Scandalo depurazione, anche l’Ue ci condanna


Da L’Inchiesta Quotidiano del 7 ottobre 2021

di Cesidio Vano

L’Italia è stata nuovamente condannata dalla Corte di Giustizia europea per il mancato rispetto della direttiva sul corretto trattamento delle acque reflue urbane. La sentenza è stata pubblica ieri, 6 ottobre, e tra le opere incompiute che hanno convinto i giudici Ue a censurare il comportamento dello Stato italiano ci sono anche le reti fognarie non realizzate o non funzionanti e gli impianti di depurazione mancanti nei centri di Arce, Fontana Liri e Anagni.
In tutto, gli agglomerati urbani oggetto di contestazione sono diverse centinaia, per violazione di numerosi articoli relativi al trattamento depurativo delle acque nei centri minori e maggiori, oltre che nelle aree ritenute sensibili.

Arce, Fontana Liri ma anche Rocca d’Arce e Santopadre hanno reti fognarie e una depurazione, se non inesistenti, in pratica completamente inefficaci. Solo lo scorso gennaio, il gestore del servizio idrico integrato, Acea Ato 5, ha annunciato che entro l’estate sarebbero dovuti partire i lavori di realizzazione del depuratore “intercomunale” che dovrebbe servire gli insediamenti urbani dei quattro comuni detti.

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Acea Ato 5, ecco i trucchetti coi dati invece di stringere i dadi


Da L’Inchiesta Quotidiano del 16 settembre 2021 (vai)

Deve essere andata così, altrimenti non si spiega. Quando il plenipotenziario responsabile dell’Area Industriale Idrico di Acea, Giovanni Papaleo, ha chiamato l’ingegner Roberto Cocozza per destinarlo alla guida di Acea Ato 5 in Ciociaria deve avergli detto: “Guarda: su Frosinone abbiamo troppe perdite, oltre il 76%, vai giù e stringi i dadi!”, intendendo i bulloni che serrano al meglio le tubature; quello invece deve aver capito “dati” nel senso di numeri sulle slide e, giunto a Frosinone, s’è messo subito a cambiare tabelle e sistemi di computo.

L’equivoco non è stato mai sciolto e, invece di riparare perdite e guasti, si continua a lavorare – di fantasia – su fogli excel e formule di calcolo in stima dei consumi.

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La ‘mandrakata’ di Acea: aumentare la stima dei consumi per incassare di più


Da L’Inchiesta Quotidiano dell’8 settembre 2021 (vai)

L’ultima pensata di Acea Ato 5 per ‘spremere’ al meglio gli utenti ha i tratti della genialità malvagia alla Macchianera di Disney, alla Dottor Octopus della Marvel o, meglio, alla Mignolo e Prof. di Steven Spielberg: “Prof., che facciamo questa sera? Quello che facciamo ogni sera, Mignolo: tentare di conquistare il Mondo!”

L’idea è semplice ma vale qualche milione di euro per le casse del gestore. E’ l’ennesima magia contabile (alla Mandrake, eroe dei fumetti): aumentare i consumi medi di riferimento delle varie tipologie contrattuali in modo da fatturare in acconto somme sempre più elevate.

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La conciliazione Acea-Sindaci spiegata facile (Ato 5 Frosinone)


Da L’Inchiesta Quotidiano del 10 agosto 2021

di Cesidio Vano

Nel 2018, l’Autorità d’ambito dell’Ato 5 e il gestore idrico Acea Ato 5 hanno deciso di aprire un tavolo di conciliazione per porre fine ai numerosi contenziosi che sono insorti tra Ente d’Ambito, Comuni e Acea, fin dall’inizio della gestione: per tariffe, canoni concessori, rimborso di mutui, conguagli arretrati, ecc.
Un tentativo reso possibile dal clima di collaborazione e rispetto dei ruoli ricostruito nei due anni precedenti dal nuovo manager, Stefano Magini, inviato da Roma a salvare il salvabile dopo che la precedente gestione Acea, autoritaria e ‘lei non sa chi sono io!’, aveva ottenuto l’unico risultato di far approvare ai sindaci nel 2016 la risoluzione in danno del contratto di gestione.

A maggio 2019, quindi, è stato nominato un collegio di conciliazione per trovare una possibile composizione delle numerose e reciproche rivendicazioni tra Gestore e Ato. A comporre il Collegio sono stati chiamati tre professionisti: due avvocati, uno nominato dall’Ato e un altro da Acea, e un terzo ‘arbitro’ indicato dal prefetto di Frosinone, con il ruolo di presidente del collegio.

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Acea Ato 5, sportello smantellato ma lo paghiamo in bolletta


Da L’Inchiesta Quotidiano del 9 agosto 2021 (vai)

Il nuovo sportello commerciale di Frosinone è stato smantellato ma i cittadini ne pagano ancora i costi in bolletta.
Chiuso senza nessuna spiegazione. Il nuovo sportello al pubblico di Acea Ato 5, che era stato realizzato in via Aldo Moro 415 a Frosinone, è stato smantellato già lo scorso mese di aprile.
L’azienda idrica pare sia tornata sui suoi passi “riaprendo” il vecchio sportello che era (e nuovamente è) situato nei locali sottostante la sede amministrativa di viale Roma.
Locali un po’ angusti e poco idonei ad ospitare dipendenti e pubblico. Proprio questo aveva convinto l’azienda a realizzare un nuovo e meglio attrezzato spazio per ricevere gli utenti, come era stato spiegato proprio in occasione dell’inaugurazione del nuovo spazio.

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Acqua, aumenti dimezzati ma Acea Ato 5 non rimborsa gli utenti


Da L’Inchiesta Quotidiano del 6 luglio 2021

Nuove tariffe, Acea Ato 5 non sta rimborsando gli utenti.
Guardate con attenzione la bolletta dell’acqua. Dovrebbe esserci il conguaglio per l’anno 2020: Acea cioè, oltre a fatturare i consumi non ancora contabilizzati, dovrebbe restituirvi la differenza pagata lo scorso anno tra le tariffe più alte (aumento del 7,7%) che ha applicato e quelle più basse (aumento del 4,2%) che hanno deliberato i sindaci lo scorso mese di marzo. E’ possibile però che non troverete nulla, come abbiamo avuto modo di verificare su alcune bollette passateci per mano.

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Bollette, la spinta di Acea Ato 5 per l’8-9% di aumento. A Roma no.


Da L’Inchiesta Quotidiano del 2 luglio 2021

Crediti ceduti a banche e finanziarie; tariffe aumentate al massimo e accelerata sulle fatturazioni in stima per incrementare il fatturato. Acea prova a spremere la Ciociaria per rientrare di oltre 200 milioni di euro (100 per bollette dell’acqua non pagate e 100 di conguagli sulle annualità precedenti) che mancano nelle casse.

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