Disastro Acea Ato 5: guasti improvvisi 15 giorni ogni mese!


Da L’Inchiesta Quotidiano del 10 settembre 2021

Numeri impietosi. Sono quelli che emergono consultando i dati sulle interruzioni dell’erogazione idrica nell’Ato 5 di Frosinone. In base agli avvisi diffusi dalla stessa Acea Ato 5, dal 1° gennaio all’6 settembre 2021, sono state ben 156 le interruzioni improvvise dell’erogazione idrica, per guasti a tubature o impianti, in quasi tutti i Comuni gestiti. In media, quindi, ci sono stati più di 19 interruzioni al mese, in alcuni casi si è trattato di più guasti in diverse zone e nello stesso giorno.
Numeri in crescita rispetto al 2020, quando le interruzioni improvvise comunicate con avvisi sono state nello stesso periodo solo (si fa per dire) 111, segno che lo stato di salute delle reti sta peggiorando e di brutto, ma anche indizio di come i nuovi vertici aziendali abbiano lo sguardo rivolto sono agli aspetti economici e finanziari, con mandato esplicito di recuperare il più possibile degli oltre 100 milioni di crediti commerciali vantati verso l’utenza.


Va anche detto però che, oltre a quelli comunicati, ci sono disservizi che interessano piccole zone di territorio o vengono risolti in tempi molto brevi e per questo non ne viene dato avviso pubblico. Alle interruzioni improvvise si aggiungono poi quelle programmate (da gennaio a settembre 2021 sono state 26 quelle annunciate con un apposito avviso), ma anche qui vanno aggiunti poi gli interventi minori e le interruzioni non programmate da Acea ma conseguenza dell’attività di altri fornitori, come ad esempio l’interruzione di erogazione di energia elettrica per il funzionamento di sorgenti, pozzi e impianti. Senza stare a conteggiare le turnazioni, che tolgono l’acqua ad un comune su tre per 5/6 ore a notte.
Ad essere generosi, si può concludere che 15 giorni ogni mese c’è una sospensione della fornitura d’acqua per guasti, in una o più parti del territorio gestito: in pratica un giorno si e un giorno no c’è qualcosa che no va.
Un dato che dovrebbe preoccupare e che fa il paio con quello, di cui abbiamo già dato notizia nei nei giorni scorsi, relativo alla continuità del servizio e che vede nel 2020 oltre 653 ore di sospensione dell’erogazione su tutto il territorio e per tutti gli utenti: praticamente un mese senz’acqua ogni anno.
Che il dato sia un campanello d’allarme lo rivela anche il confronto con quando accade in Ato 2 (Roma e provincia) dove da gennaio a settembre di quest’anno si registrano appena 56 avvisi di sospensione improvvisa della fornitura idrica per guasti.
Dopo 17 anni di gestione fatta da Acea Ato 5 e, quindi, trascorsa oltre la metà della durata della concessione di gestione, numeri del genere non dovrebbero trovare più giustificazione alcuna. Il problema di fondo resta l’atteggiamento della azienda idrica, sempre più preoccupata ed impegnata nell’incassare le bollette, piuttosto che garantire un servizio continuo e di qualità.
Eppure, due anni fa, quando il Megadirettore galattico aveva spedito in Ciociaria una nuova squadra di manager ed esperti per dare una svolta al servizio, gli annunci erano stati roboanti: dai satelliti per le perdite idriche alle calze per le fognature, riparazioni smart e hi-tech. Sembra invece di esser finiti in un sottoscala angusto a fare conti con bollette e tariffe impazzite, come un ragionier Fantozzi qualsiasi.
Cesidio Vano

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