Da La Provincia Quotidiano del 24 dicembre 2016
di Cesidio Vano
Sicuramente è un errore di trascrizione, che andrebbe comunque corretto. Ma leggendo la delibera con cui l’Ato5 ha approvato la risoluzione del contratto con Acea risulta che il Comune di Fiuggi era assente pur avendo votato favorevolmente alla proposta. Stando al verbale redatto dalla sto e firmato dal presidente Antonio Pompeo, all’appello, infatti, risultano aver risposto 51 rappresentanti comunali. Nel corso della discussione sono entrato in aula i sindaci o delegati di altri 5 Comuni.
In tutto vi erano 56 enti rappresentati. Prima del voto 8 delegati hanno lasciato l’aula e il numero è sceso a 48, ma al momento del voto hanno risposto ‘favorevole’ 49. Confrontando i presenti con i votanti e gli ingressi e le uscite verbalizzate si scopre appunto che Fiuggi era assente pur avendo poi preso parte alla votazione. Una svista che però sarebbe il caso di correggere.
Comitati contro associazioni
Dopo la notizia dell’accordo raggiunto tra alcune associazioni di consumatori e Acea Ato5 per le procedure conciliative, è intervenuto il portavoce del Coordinamento acqua pubblica, Mario Antonellis, che annota: «Innanzi tutto bisogna ribadire che si tratta di una sorta di “transazione extragiudiziale” un accordo tra utente e gestore su eventuali cifre da “riconoscere” al Gestore per chiudere le controversie in essere.
Non è una novità, sono anni che l’Acea e queste associazioni hanno tentato di coinvolgere gli utenti vessati con questa modalità pur di razzolare soldi, come del resto hanno tentato di fare alcune società di recupero crediti. Queste associazioni che si fanno da tramite, secondo voi non hanno nessun vantaggio dall’attivare questo iter?
Il fatto è che in tutti questi anni praticamente nessun utente avveduto ha aderito a questa modalità.
Così come le società di recupero crediti non hanno recuperato praticamente nulla nonostante abbiano terrorizzato per anni gli utenti inermi. Nulla di nuovo quindi anzitutto come prima. Questo fatto non preoccupa nessuno tanto meno noi. Però – conclude Antonellis – c’è una considerazione da fare. Se è vero com’è vero che abbiamo avuto sempre ragione, vincendo le cause, di ogni ordine e grado, davanti ai tribunali contro Acea e creato un movimento che ha fatto cambiare idea alla politica e agli amministratori fino a giungere a risolvere il contratto, è anche vero che queste pseudoassociazioni non sono state a nostro fianco anzi spesso ce le siamo trovate contro.
Noi siamo una rete di comitati di lotta a tutela dei consumatori, loro una serie di associazioni piuttosto attente al mantenimento dello status quo. E’ eticamente da biasimare quindi che, adesso che l’Acea è stata cacciata in danno, ci siano associazioni che si prestano ancora a supportare l’esattore. Vergogna!».