Da La Provincia Quotidiano del 20 novembre 2016
di Cesidio Vano
Il Centrodestra è intenzionato a scippare la gestione dell’Atem del gas alla provincia di Frosinone. L’Atem, per capirci, è l’ambito territoriale minimo entro cui andrà gestito – come avviene per l’acqua – il servizio di distribuzione del gas. In provincia di Frosinone sono stati individuati due Atem.
Il primo, denominato “Fr1-Ovest”, raccoglie 30 comuni ed ha come capofila Frosinone; il secondo, denominato “Fr2-Est”, raggruppa 59 Comuni ed ha capofila la Provincia di Frosinone. E’ in questo secondo Atem che il centrodestra ha deciso di fare guerra alla Provincia di Frosinone, guidata dal presidente Pd Antonio Pompeo. Una scelta che punta a pareggiare i conti dopo che il centrosinistra ha provato, a primavera, a blindare la governance dell’Ambito, forte del controllo di comuni importanti come Cassino, Sora e Ceccano: tutti persi alle elezioni comunali di giugno.
Infatti, la bozza di convenzione varata all’epoca dai sindaci ma non ancora approvata dai consigli comunali prevede un meccanismo tale che permette a chi controlla i comuni più grandi (con maggiore popolazione e punti di allaccio) di controllare anche la gestione dell’Atem, nominare l’apparato tecnico e gli organi di controllo.
Un testo che a molti è apparso dettato più da un accordo politico (quello che fino a giugno era l’asse Pompeo-Tersigni-Petrarcone), che da principi tecnici e di buona amministrazione. Poi ha vinto il centrodestra che ora è intenzionato a rivedere quella bozza di convenzione, togliere alla provincia il ruolo di stazione appaltante del servizio e soprattutto provare ad affidare a Cassino (facendo quindi fuori l’ente di piazza Gramsci) il ruolo di capofila dell’Ambito.
Così, i comuni di Cassino, Ceccano, Cervaro, Pontecorvo, Roccasecca, Sora e Sant’Elia Fiumerapido hanno chiesto di convocare l’assemblea dei sindaci per ridiscutere la cosa. Difficile non vedere, dietro l’operazione, la regia di Mario Abbruzzese, consigliere regionale e leader di Forza Italia sul territorio, deciso a rivedere i conti con il Pd pigliatutto.
Non ci sta a questo gioco il presidente della Provincia Antonio Pompeo che ha dichiarato: «Nessun problema a convocare l’Assemblea dei sindaci. Ma alla strumentalizzazione di coloro che anche stavolta vogliono giocare non ci sto.
Si smontano facilmente i motivi per cui si richiede la convocazione dell’Assemblea: la Provincia non si è arrogata d’imperio la decisione di essere Stazione appaltante, ma l’ha deciso la stessa Assemblea dei Sindaci in data 12 ottobre 2015 e molti comuni ancora non hanno adottato la delibere di consiglio comunale che recepiscec la convenzione regolante i rapporti all’interno dell’Ambito, tra l’altro discussa e approvata dall’Assemblea stessa. Sarebbe opportuno pertanto – conclude Pompeo -, come insegna il servizio idrico, di non politicizzare ogni argomento, poiché il compito che hanno gli amministratori è quello di governare tali processi nell’interesse della cittadinanza, non il contrario e ulteriori ritardi non portano certamente verso questa direzione».
Vedremo come andrà a finire.