Da La Provincia Quotidiano del 25 giugno 2016
di Cesidio Vano
L’Antitrust multa di nuovo Acea. Questa volta, dopo la sanzione da 1,5 milioni di euro decisa a gennaio scorso per le pratiche commerciali scorrette in ambito idrico, a finire nel mirino dell’Autorità che vigila sulla concorrenza e sul mercato è il comparto energia e gas della Multiutility romana. La multa è salata: 3,6 milioni di euro per pratiche commerciali scorrette, maxifatturazioni e richieste di pagamento per consumi solo stimati.
Anche se il comparto interessato non è quello idrico, a leggere il provvedimento dell’Authority e le segnalazioni degli utenti e delle associazioni di consumatori, sembra riscontrare molte delle lagnanze che vengono denunciate anche nella gestione del servizio idrico, soprattutto in Ciociaria.
L’Agcm ha concluso nei giorni scorsi quattro procedimenti, infliggendo oltre 14,5 milioni di euro di sanzioni, avviati nei confronti di cinque big dell’energia: Acea, Edison, Eni, Enel Energia ed Enel Servizio Elettrico.
Nel mirino dell’Autorità, dopo centinaia di segnalazioni degli utenti e di numerose associazioni di consumatori, sono finiti: le modalità di fatturazione, le ripetute richieste di pagamento per bollette non corrispondenti a consumi effettivi, nonché gli ostacoli frapposti alla restituzione dei rimborsi.
Agli accertamenti dell’Agcm hanno partecipato anche l’Aeegsi (Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico) oltre che il Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza.
A conclusione della sua istruttoria, è stato accertato dall’Agcm che le cinque società hanno posto in essere una gestione inadeguata delle istanze e delle comunicazioni di clienti finali che lamentavano la fatturazione di consumi di elettricità o di gas naturale divergenti da quelli effettivi.
Censurata anche la mancata sospensione delle attività di riscossione (sollecito, messa in mora e distacco, talvolta senza preavviso) in caso di contestazioni e in attesa di una risposta chiara, puntuale ed esaustiva.
Nel caso di conguagli di elevato importo, l’Autorità ha riscontrato che i gestori non hanno adottato misure idonee ad attenuare l’impatto della bolletta, senza informare adeguatamente gli utenti sulla possibilità di rateizzare né sui termini di pagamento più lunghi.
A parere dell’Autorità, tale condotta è idonea ad esercitare un indebito condizionamento delle scelte del consumatore in merito al pagamento dei consumi non verificati.
Altra pratica scorretta rilevata concernerebbe la mancata o ritardata restituzione di importi dovuti a vario titolo ai clienti finali.
L’Autorità ha ritenuto, infatti, che le modalità informative e procedurali adottate dai cinque operatori non hanno permesso ai consumatori di ricevere pienamente e tempestivamente quanto versato in eccesso per la fornitura di energia elettrica o di gas.
Ulteriore pratica commerciale scorretta, contestata in questo caso alle due società del gruppo Enel, è stata ritenuta quella di addebitare agli utenti gli interessi di mora per tardivo pagamento, anche in caso di bollette recapitate in ritardo o non recapitate e in presenza di un reclamo in tal senso.
Tutti episodi di cui si ha riscontro anche in Ciociaria e non solo per i servizi di erogazione energia e gas.
In base alle specifiche condotte ed alla dimensione dei fenomeni riscontrati, l’Antitrust ha irrogato rispettivamente le seguenti sanzioni: – Acea: 3.600.000 euro – Edison: 1.725.000 euro – Eni: 3.600.000 euro a Eni – Enel Energia: 2.985.000 euro – Enel Servizio Elettrico: 2.620.000 euro.