Da La Provincia Quotidiano del 15 maggio 2016
di Cesidio Vano
Antonello Iannarilli, ex presidente della Provincia e dell’Ato5 – impegnato in questi giorni nella corsa per la fascia tricolore di sindaco ad Alatri – ha retto finché ha potuto. Poi ha letto le dichiarazioni sulla vicenda del maxi conguaglio ad Acea del suo successore Giuseppe Patrizi – e successore proprio e solo per scelta sua – ed ha sbottato: «Ho letto cose vergognose. Dichiarazioni di chi sta più comodo se genuflesso, piuttosto che in piedi, con la schiena diritta ed a testa alta! Ed allora succede che lo sguardo, piuttosto che alla lettura, è volto a terra e così sfuggono documenti e numeri da cui far scaturire una disamina onesta ed i relativi risultati. Perché tanto clamore su una sentenza che era annunciata? Perché – risponde – casomai fa comodo a qualcuno, sfilare l’attacco in periodo elettorale affinché si provi a bloccare l’elezione di quei Sindaci che sarebbero vero intralcio ai progetti più o meno palesi del Gestore (e non solo del servizio idrico)? Sta di fatto che il sottoscritto ha da sempre ribadito che l’aver annullato la delibera del dicembre 2009, non era sufficiente a mettere nel nulla la transazione, perché a questa si affiancava il documento firmato dall’ex presidente della provincia e mai approvato dall’assemblea, con cui lo stesso, sottometteva il nostro territorio ad un nuovo ed unilaterale piano d’ ambito, in cui si riconoscevano al gestore costi operativi in più per euro 633.119.762,00 , minori investimenti per euro 49.144.321,00, un conguaglio per euro 10.700.000,00, per un totale di euro 692.964.083,00 per i restanti 25 anni di gestione.
Ciò significa che gli utenti avrebbero dovuto pagare, a partire dal 2006, euro 27.718.563,3 per ciascun anno.
Quindi per i sei anni esaminati dal commissario ad acta su cui si è espresso il Consiglio di Stato, i cittadini della nostra provincia, avrebbero tirato fuori dalle loro tasche Euro 166.311.380,00, ossia più del doppio dei 75 milioni di euro riconosciuti ad Acea dal commissario ad acta, e confermati dal Consiglio di Stato! E questo, dando per buoni i numeri riportati nell’accordo transattivo pur sapendo dei marchiani errori di calcolo di cui è colmo, per euro 7.599.000,00».
Iannarilli tira dritto con i suoi conti, senza però considerare che se si fosse applicato quel piano del 2007 e pagate le somme che dice, ci sarebbero stati – o almeno avrebbero dovuto esserci – come contropartita anche gli investimenti, ovvero le opere pubbliche (reti, fogne e depuratori), che invece non ci sono stati perché si è negata una tariffa che li finanziasse, pur indebitandosi per 75 milioni. E questa parte della vicenda non può essere dimenticata per strada.
Ad ogni modo, Iannarilli insiste: «Sono degni d’onore quei Sindaci che si sono sempre opposti ad Acea e che nel 2009 approvarono la revoca della delibera “transattiva”.
Disonore a coloro che invece negli anni della mia presidenza, si sono rifiutati di impugnare l’ atto transattivo firmato da un presidente e non dai Sindaci, che è stato l’unico mattone su cui i commissari ad acta succedutisi, han potuto costruire l’importo dei 75 milioni di euro, grazie al fatto che quel documento è stato considerato il nuovo piano d’ambito dove venivano riportati investimenti mai realizzati.
Disonore a coloro che negli anni, non hanno mai voluto approvare le tariffe da me proposte perché non gradite ad Acea e a coloro che gli avevano concesso un appalto vinto con soli 4 punti di differenza dovuti alla maggior offerta sugli investimenti, mai realizzati e addirittura oggetto di sconto da parte di un presidente nel 2007!
Se poi – aggiunge l’ex presidente -, debbo parlare di quanto accaduto dal 2014, perché non dire degli aumenti tariffari sopravvenuti per la facile alzata di mano di irresponsabili che hanno come unica giustificazione una colpevole e forse voluta disinformazione da parte di chi, da tecnico è pagato, ma poi tecnico non mostra di esserlo, lasciando incontestate le affermazioni del gestore e facendo propri dei fogli che il gestore chiama progetti!
Quanto sto dicendo, merita di essere contraddetto? Che sia lo stimolo a studiare per qualcuno! Io li aspetto – conclude – e spero che presto l’assemblea dei Sindaci si arricchisca di un Sindaco con potere di voto per circa trentamila abitanti, a cui non si potranno raccontar fandonie e su cui Acea non potrà mai contare. Da Presidente della Provincia non avevo potere di voto, tra poco, se i cittadini vorranno, si!».