L’Analisi. Acea multata dall’Antitrust. Gli stessi ‘disagi’ in Ciociaria ma qui nessuno interviene


Da La Provincia Quotidiano del 27 gennaio 2016

di Cesidio Vano
Fatturazioni su consumi stimati, mancata lettura dei contatori, invio di fatture di conguaglio pluriennali di elevata entità, avvio immediato delle procedure di morosità e recupero credito con minacce di distacco dell’utenza. Sono alcuni dei comportamenti censurati dall’Agcm ed imputati ad Acea e alle altre altre società di gestione dei servizi idrici ora tenute a pagare una multa per complessivi 2 milioni di euro circa (leggi qui). Ma sono anche comportamenti che gli utenti ciociari lamentano da tempo. Ma qui nessuno fa nulla.

In particolare, è emersa la stretta tempistica e l’aggressività con cui il gestore Acea Ato5 Spa ha dato avvio in passato alle procedure di sollecito pagamenti e recupero credito ponendo i relativi costi – da esso stesso gestore forfettariamente stabiliti – a carico degli utenti che si sono ritrovati in bolletta nei mesi successivi la richiesta di 10 euro a titolo di sollecito e di 10 euro a titolo di recupero credito. Va anche ricordato che la società a cui Acea Ato5 ha affidato il recupero credito è stata multata – per episodi estranei alla gestione in Ciociaria – dalla medesima autorità Antitrust per pratiche commerciali aggressive, che è pur sempre un indice rivelatore. Spesso a fare le spese di queste procedure sono stati anche cittadini che hanno avuto l’unico torto di non aver ricevuto la bolletta o di averla ricevuta in ritardo. Disguidi nel recapito delle fatture che, per stessa ammissione di Acea Ato5 Spa, sono state generate dalla scelta della medesima società di rivolgersi a servizi postali privati. Si è creato il disagio e poi i ritardi sono finiti a carico degli utenti. Tale comportamento è stato – come si ricorderà – più volte denunciato dalle colonne di questo giornale, senza però che chi preposto – a partire dall’Autorità d’Ambito e dalla relativa Sto – abbia minimamente fatto qualcosa. Quanto questa singolare procedura abbia portato di più nelle casse dell’Acea e nella casse delle società a cui la stessa Acea ha assegnato il recupero credito, non è dato sapere. Ed è stato finora anche inutile chiedere – come noi abbiamo fatto -, perché nessuno ha fornito risposta. Eppure si tratta di milioni di euro extra tariffe. L’Ato5, i sindaci della Consulta, la Sto – tutti armati da giorni per cacciare Acea – non pensano sia il caso di fare luce anche su questa situazione che altrove ha generato l’intervento dell’Antitrust?

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