Frosinone. Acqua, anche il Pd prepara la ‘guerra’ ad Acea, ma il Governo Renzi rovina tutto


Da La Provincia Quotidiano del 22 gennaio 2016

di Cesidio Vano
I sindaci del Pd e di area hanno presentato ieri alla stampa il loro “Documento sulla gestione del servizio idrico Acea Ato5 spa” che però deve ora fare i conti con i decreti attuativi varati l’altro ieri dal Governo Renzi che, intervenendo nelle varie deleghe avute, proprio in materia di gestione del servizio idrico ha rimischiato le carte in tavola in merito a fusione tra spa e organizzazione del servizio sul territorio.
All’iniziativa, presso la sede della Federazione provinciale del partito, erano presenti, tra gli altri, il segretario provinciale Simone Costanzo, la presidente del partito Sara Battisti, il presidente della Provincia e dell’Ato5 e sindaco di Ferentino Antonio Pompeo, i sindaci di Veroli Simone Cretaro; di Ceprano Marco Galli; di Aquino Libero Mazzaroppi; di San Donato V.C. Enrico Pittiglio; di Anagni Fausto Bassetta; di Esperia Giuseppe Moretti, oltre a diversi altri esponenti del Pd e amministratori.
Il documento, mettendo al bando gli inutili populismi, riassume la posizione dei democratici sulle mosse da fare in merito alla gestione idrica nell’Ambito ciociaro criticata da più parti e indigesta agli utenti.
Il sindaci del Pd dicono due sì e un no: ‘sì’ all’escussione del deposito cauzionale a fonte del mancato pagamento degli oneri concessori; ‘no’ alla fusione tra Acea Ato2 spa e Acea Ato5 spa e ‘sì’ alla rapida attuazione della legge regionale sull’acqua pubblica (la n.5/2014). Va però fatto notare, relativamente al primo punto, che attualmente non vi è nessuna cauzione di Acea da poter incamerare: quella depositata, all’atto dell’affidamento dell’appalto, è stata già escussa dall’Ato ai tempi di Antonello Iannarilli e proprio per il mancato pagamento dei canoni. Acea non ha più, poi, ricostituito la garanzia (l’Ato al riguardo, con l’arrivo di Pompeo, dopo aver contestato il fatto ad Acea, si è limitato – per quello che si sa – ad assegnare una consulenza legale al fine di valutare la bontà della fideiussione che il gestore avrebbe deciso di ripresentare ma che non ha ancora ripresentato).
Gli interventi durante la conferenza, a partire da quelli di Costanzo, Battisti e soprattutto Pompeo (visto il ruolo di responsabilità nell’Ato), si sono concentrati nell’affrontare le questioni relative alla imminente fusione tra le società di gestione Acea Ato2 e Acea Ato5 spa (la prima che opera su Roma incorporerebbe la seconda che, come noto, gestisce l’ambito ciociaro). Il Pd di Frosinone si dice contrario a tale operazione tra società, ma il segretario nazionale dello stesso partito, Matteo Renzi, nell’ulteriore sua veste di presidente del Consiglio dei ministri, ha promosso l’altro ieri, tra i decreti attuativi delle varie riforme, uno inerente i servizi idrici e dei rifiuti, che al contrario incentiva le fusioni tra spa operanti all’interno di medesimi ‘distretti’, che spetterà ora alla Regione individuare.
Acea, che ha avviato nei mesi scorsi le manovre di fusione tra le sue Spa probabilmente già aveva avuto ‘sentore’ dell’orientamento del Governo Renzi. La Regione Lazio – e qui veniamo al secondo ‘sì’ dei democratici ciociari in merito all’attuazione della legge regionale sull’acqua pubblica – probabilmente è rimasta finora con le mani in mano, perché forse sapeva anch’essa che più dei nuovi Ambiti di bacino, presto si sarebbe dovuta occupare dei nuovi ‘distretti’ pro-fusione.
E sempre in materia di aggregazione delle società di gestione idrica tra Roma e Frosinone, Pompeo ha chiarito che si tratta di una fusione societaria e non degli Ato (almeno per il momento, aggiungiamo noi) ed ha ricordato che la Consulta d’ambito è chiamata a dare un parere, entro il 22 febbraio, per maturare il quale ha incaricato la struttura tecnica dell’Ambito di fornire entro il 28 gennaio una relazione che illustri gli elementi su cui formare le valutazioni.
In merito alla risoluzione del contratto con Acea Ato5 per inadempienza del medesimo gestore, Pompeo – come già fatto nei giorni scorsi – ha illustrato le mosse che tecnicamente bisogna mettere in atto, come richieste dalla convenzione in essere con Acea – per giungere, qualora vi siano i presupposti, alle contestazioni prima ed alla valutazione poi delle giustificazioni, per quindi decidere la risoluzione del contratto.
Il documento presentato ed i vari interventi susseguitisi hanno messo nel mirino, poi, i ritardi, le inadempienze e le scelte sbagliate fatte in passato con chiaro riferimento alla presidenza di Antonello Iannarilli. E’ stato ricordato che per i 75 milioni di maxi conguaglio riconosciuto ad Acea per il periodo 2006-2011 si è in attesa del ricorso al Consiglio di Stato che ad aprile dovrebbe veder affrontata la questione sospensiva chiesta (questa volta) dall’Ato5.

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