Frosinone. Comune: la Corte dei conti promuove i sacrifici per ripianare i debiti. Ma i tecnici poco collaborativi finiscono sulla graticola


Da La Provincia Quotidiano del 10 gennaio 2016

di Cesidio Vano
Il Comune di Frosinone supera con buoni voti la verifica intermedia che la Corte dei conti ha condotto sullo stato di attuazione del piano decennale di rientro, 2013-2022, attivato due anni fa per scongiurare la dichiarazione di dissesto davanti ai debiti milionari accumulati dall’ente nei decenni precedenti.
La Sezione regionale di controllo della Corte dei conti ha depositato proprio alla vigilia di Natale, lo scorso 23 dicembre, la deliberazione con cui ha preso atto delle relazioni periodiche che sia il comune che l’organo di revisione sono tenuti a trasmettere.

Obiettivi centrati
I magistrati contabili hanno ritenuto centrati gli obiettivi intermedi fissati e relativi alla riduzione del 25% delle spese per trasferimenti a carico dell’amministrazione ed il raggiungimento di almeno il 36% dei servizi a domanda individuale complessivamente intesi, mentre qualche criticità viene segnalata al riguardo della riduzione del 10% con riferimento alle spese per prestazioni di servizi.


Tra i maggiori problemi riscontrati in questi primi anni di attuazione del piano di rientro primeggia la ripetuta emersione di debiti fuori bilancio che hanno costretto l’ente a far fronte a nuove spese non previste, tanto che la Corte dei conti segnala: «L’emersione di ulteriori debiti fuori bilancio denota disfunzioni organizzative e funzionali e pone a carico dell’amministrazione l’obbligo di verificare che la stessa non sia riconducibile ad un sotto dimensionamento della spesa in fase di previsione e di proseguire nelle attività transattive con i fornitori a riduzione del debito». Del resto è lo stesso Comune ad aver fatto presente ai giudici l’esistenza di «potenziali e consistenti debiti per cause da espropri la cui copertura finanziaria dovrebbe essere garantita dalla richiesta di mutuo, già stanziato in bilancio. La quantificazione di dette passività è ancora in corso, attese le negoziazioni con i relativi creditori». Ad ogni modo, per ripianare i conti, nel 2014 rispetto al 2012, il Comune ha tagliato di 1 milione di euro le spese per il personale, di 385.000 euro l’acquisto di beni, di 836.000 euro le prestazioni di servizio, di 104.000 euro gli affitti passivi.

Nuove regole contabili e maxi deficit
Come già noto, la principale questione che ha modificato l’ossatura del bilancio è stata l’emersione, nel 2015, con la cosiddetta ‘armonizzazione dei sistemi contabili’ di un disavanzo tecnico di oltre 27 milioni di euro dovuto al riaccertamento dei residui in base alle nuove regole contabili, con conseguente aggravamento del disavanzo di amministrazione che il Consiglio comunale ha deciso di riassorbire in 30 anni con quote annuali da 918.000 euro.

Procedimenti a carico dei dirigenti
Nella deliberazione della Corte dei conti emerge anche la segnalazione fatta dal Comune in base alla quale: «al riaccertamento dei residui attivi e passivi (…) non hanno fattivamente collaborato alcuni responsabili di settore. A tal riguardo, l’Amministrazione ha riferito che nei confronti del Dirigente del Settore LL.PP., del Settore Welfare per le manutenzioni ordinarie/straordinarie e del Settore Urbanistica sono stati attivati procedimenti a loro carico e che presto verranno adottate misure riorganizzative volte ad eliminare le evidenziate criticità».

Aspettando i soldi della Regione
A pesare, poi, sono anche i crediti che il Comune capoluogo vanta verso la Regione Lazio che, però, non paga. Si tratta di diversi milioni di euro, che il Comune deve incassare per anticipazioni stipendi ai Lsu stabilizzati, per il recupero dei quali l’ente locale si è rivolto al Tar.

Adeguare il piano alla nuova situazione
Infine, la Corte affronta la questione relativa alla possibilità che il piano di rientro venga rielaborato, proprio tenendo presente le novità scaturite dall’applicazione del nuovo sistema di contabilità, richiamando le decisioni al riguardo prese dalla sezione delle autonomie e evidenziando che, nei casi come quello di Frosinone in cui a seguito del riaccertamento dei residui è emerso un disavanzo tecnico, tale circostanza vada ricompresa nel piano pluriennale di riequilibrio.
La deliberazione è stata inviata al Consiglio comunale per il tramite del Sindaco.

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