Regione Lazio, il Comitato di controllo contabile stronca il rendiconto 2014


Da La Provincia Quotidiano del 30 dicembre 2015

di Cesidio Vano
Lunedì sera, con con 29 voti favorevoli e 19 contrari, il Consiglio regionale del Lazio ha approvato il rendiconto 2014, ma la relazione del Comitato regionale di controllo contabile getta più di un’ombra sui conti della Pisana già smentiti dalla Corte dei conti che, in sede di parificazione, ha corretto il disavanzo – indicato dalla Regione in 3,88 miliardi -, portandolo a ben 11,93 miliardi, come già era stato annunciato nei giorni scorsi. Ora quelle cifre hanno il crisma dell’ufficialità: il centrosinsitra in pochi hanno ha accumulato più deficit di quello per anni rimproverato con disonore al governo di Francesco Storace. Ma la situazione appare ancora più allarmante, soprattutto a leggere quanto ha messo in evidenza il Corecoco (ovvero il Comitato regionale di controllo contabile) presieduto dalla grillina Valentina Corrado che già nei giorni scorsi aveva posto l’accento sull’intervento correttivo del deficit operato dalla Corte dei Conti. Oltre alla presidente Corrado il Comitato è composto dai consiglieri Daniele Fichera (Psi per Zingaretti), Daniele Mitolo (Pd), Luca Malcotti (Gruppo misto) e Gianfranco Zambelli (Pd).

Bilanci degli enti partecipati non trasmessi
Un primo punto dolente è la mancata trasmissione al Comitato di controllo dei bilanci di previsione 2016 della maggior parte degli enti dipendenti dalla regione: il Corecoco né ha potuto visionare solo cinque.
«Una prassi davvero irriverente e poco rispettosa del lavoro e della dignità dell’organo di controllo consiliare» si legge nella relazione alla presidente Corrado.

Il giudizio di parificazione della Corte dei Conti
Sempre la Presidente Corrado ha posto al centro della sua relazione il giudizio di parificazione della Corte dei conti che ha accertato un disavanzo finanziario di 11,93 miliardi di euro, anziché di 3,88 miliardi, come deliberato inizialmente dalla Giunta. Ed è sempre la Corte dei conti a rilevare la mancata approvazione di una legge di assestamento per aggiornare il bilancio di previsione nel corso dell’anno. «Sia nell’esercizio 2013 che nell’esercizio 2014 – ha spiegato la presidente Corrado – la Regione Lazio ha proceduto ad assestamento di bilancio mediante atto amministrativo».

Le anticipazioni di liquidità peggiorano i conti
Il Corecoco punta poi l’indice contro l’acquisizione delle anticipazioni di liquidità che ha peggiorato l’esposizione debitoria dell’ente «poiché ai debiti di funzionamento verso terzi, pagati con l’anticipazione di liquidità – ha proseguito la Corrado – si è sostituito un debito di finanziamento, di pari ammontare, verso lo Stato, che andrà restituito con impiego di risorse regionali in trent’anni con un prestabilito piano di ammortamento, gravato da interessi. Il valore complessivo dell’esposizione debitoria della Regione Lazio, con la contabilizzazione delle anticipazioni di liquidità previste dal dl 35/2013, è pari a 20.015,7 milioni di euro al 31/12/2014.
Il dato che emerge è un aumento nel 2014, rispetto all’anno 2013 dell’esposizione debitoria complessiva regionale del 35%».

Mancato rispetto del patto di stabilità
La relazione del Corecoco ricorda, poi, la recente attivazione del Collegio dei revisori dei conti, avvenuta a seguito della prima spending review regionale, affronta il conto finanziario della Giunta, esaminando la gestione di competenza (risultato positivo di 2,26 mld), i saldi di parte corrente (-1,9 mld) e di parte capitale (4,17 mld, dovuto soprattutto alle anticipazioni di liquidità), per passare poi all’analisi delle entrate e delle spese con indicatori finanziari e alla contabilità economico patrimoniale.
Tra le altre criticità del Rendiconto della Regione per l’esercizio finanziario 2014 evidenziate dalla relazione del Corecoco c’è il mancato rispetto del patto di stabilità che ha provocato una sanzione di 40 milioni di euro e i suoi effetti sulle possibilità di assunzione di personale (compresa la mobilità e i comandi).

Dismissioni immobiliari: pochi incassi e scarso cuccesso
Per quanto riguarda il patrimonio immobiliare, il processo di dismissione avviato nel corso del 2012 prioritariamente per gli immobili ad uso abitativo ha visto la sottoscrizione di ulteriori sette compravendite, per un incasso complessivo di 1.943.049,00 effettuati dal mese di febbraio al mese di dicembre 2014. «Il Corecoco – ha dichiarato la presidente Corrado – evidenzia l’esiguità in termini relativi dell’importo introitato e lo scarso successo dell’operazione di dismissione».

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