Da La Provincia Quotidiano del 15 dicembre 2015
di Cesidio Vano
Oltre 5 milioni di euro. Sono quelli che alcuni Comuni della provincia di Frosinone, quelli che procedono autonomamente alla riscossione della tassa sui rifiuti, non hanno versato alla Provincia a copertura del Tefa, il tributo per l’esercizio delle funzioni ambientali che spetta all’amministrazione provinciale e che gli utenti pagano come addizionale del 5% sulla tassa dovuta ai comuni.
Capita ormai da anni, infatti, che i Municipi i quali gestiscono direttamente la riscossione della Tarsu (oggi Tari) benché incassino dagli utenti anche l’addizionale dovuta alla Provincia ritardino od omettano poi di versare questi soldi all’ente di piazza Gramsci (cosa che non accade invece se la riscossione è affidata a concessionari i quali contestualmente rimettono ai due enti le somme esatte).
Già in passato, le amministrazioni provinciali hanno dovuto affrontare la questione che vede generati buchi notevoli nei conti dell’ente. Già nel 2010, il presidente Antonello Iannarilli mise mano alla questione visto che il versamento di tali somme non risultava nemmeno iscritto in bilancio.
Anche il commissario Giuseppe Patrizi ha dovuto richiamare ai loro compiti i Comuni più restii a pagare il dovuto pur riconoscendo la compensazione con somme che a loro volta i comuni dovevano avere dalla Provincia.
La vicenda è ora finita sul tavolo del presidente Antonio Pompeo che ha firmato un apposito decreto con cui da direttive agli uffici provinciali per l’incasso del tributo pagato dai cittadini ma non riversato dei Municipi.
A conti fatti dal 2008 al 2014 i circa 20 Comuni che gestiscono in proprio la riscossione della tassa rifiuti hanno accumulato un debito di circa 5,1 milioni di euro verso la Provincia. Una cifra che l’ente è riuscita a stimare grazie al sistema “Siope” del ministero dell’Economia e delle finanze che registra tutti gli incassi effettuati dagli enti.
Da tale verifica è emerso che alcuni Comuni hanno trasmesso dati parziali mentre altri – ma era già noto – non li hanno trasmessi proprio.
Nel provvedimento adottato, Pompeo riconosce anche che gli stessi Comuni vantano crediti verso la Provincia per circa 783 mila euro e pertanto dà indicazione agli uffici provinciali competenti di svolgere le necessarie compensazioni tra debiti e crediti e di procedere a tutte le attività necessarie a recuperare il tributo per l’esercizio delle funzioni ambientali che compete all’ente di area vasta, incassato dai sindaci ma non corrisposto alla Provincia.