Da La Provincia Quotidiano dell’11 dicembre 2015
di Cesidio Vano
Ci sono amministrazioni comunali che investono in verde pubblico e ci sono amministrazioni comunali che il verde pubblico lo estirpano. Ci sono Comuni che piantumano alberi ai lati dei marciapiedi e ci sono Comuni che li fanno segare.
Il Municipio di Alvito, a quanto pare, appartiere alla seconda categoria.
Ieri, infatti, il Comune ha fatto abbattere un pino che fiancheggiava i marciapiedi di piazza Marconi per realizzare in piazza della Vittoria (distante non più di trenta metri) il tradizionale “Albero di Natale”.
Lasciando alla valutazioni di altri la liceità o meno di un tale intervento – ovvero il taglio di una pianta in piena salute nel centro del paese – viene da chiedersi, immersi come siamo nei monti tra Lazio e Abruzzo, se non ci fosse stato altro modo di procurarsi un alberello per addobbarlo?
Lungo il marciapiedi è rimasto il buco. Dal Comune il sindaco Duilio Martini ci ha detto che sapeva dell’intenzione di far tagliare quell’albero ma aveva detto di aspettare. Non debbono averlo preso molto in considerazione.
Tra l’altro, quel pino ha una sua storia molto singolare: “da piccolo” era sistemato in un vaso tenuto sulla scrivania della storica impiegata del comune Ida De Rosa che quando andò in pensione lo fece piantumare proprio lì, sotto il palazzo comunale, dove ieri – divenuto un fusto di circa 4/5 metri – è stato segato via (alla Storia di Alvito, purtroppo, capita spesso questa sorte, si pensi – ma di esempi se ne possono fare tanti – alla ‘Torre spaccata’ che fu di Mario Equicola).
Qualcuno ha detto che quell’albero andava tolto perché oscurava il vicino lampione. Uno di quelli, per capirci, a cui un recente restyling ha tolto le lampade a fluorescenza per sostituirle con i led. Ecco: quel lampione – come tutti gli altri – non fa luce per tale modifica, non certo per il pino.
Ad ogni modo, il paese attende ora di vedere cosa si intenda segare per procurarsi le palle dell’addobbo.