Lazio, recupero ticket sanitari: con il ‘trucco’ delle spese amministrative la Regione incassa 6 milioni dal nulla


Da La Provincia Quotidiano del 7 novembre 2015

di Cesidio Vano
Non esita ad utilizzare la parola ‘truffa’ il consigliere regionale Fabrizio Santori in merito alle modalità con cui la Regione Lazio sta procedendo a richiedere il pagamento dei ticket per prestazioni sanitarie, erogate nel 2009-2010, e ritenuti ‘evasi’ a seguito dell’incrocio dei dati forniti alle Asl con quelli dell’anagrafe tributaria.
Il problema starebbe nel fatto che l’ente regionale ha emesso singoli avvisi per ogni ticket ritenuto dovuto ma non pagato, benché attribuiti ad una stessa persona, e per ognuno di questi avvisi ha applicato la somma di 25 euro a titolo di rimborso spese amministrative. Spiega Santori: «La Regione Lazio sta accollando costi esorbitanti di segreteria: 25 euro per 235.000 lettere. E’ una truffa!
L’affare delle cartelle pazze della Regione Lazio prosegue senza sosta e senza vergogna. Gravissimo è l’atteggiamento di malafede dell’amministrazione regionale, che fraziona il credito e accolla i costi al cittadino – rincara la dose l’esponente dell’opposizione -. Difatti, il contribuente non riceve un resoconto di tutte le voci di spesa, ma una cartella ‘pazza’ per ogni ticket. Ci sono stati cittadini che ne hanno ricevute addirittura tre. Inoltre ogni avviso riporta tra le voci di costo spese amministrative pari a 25 euro, di fatto un costo esorbitante che viene accollato ai cittadini anche su richieste pochi euro. Facendo poi un semplice calcolo della serva, se sono state inviate 235.000 lettere moltiplicate per 25 euro si arriva ad evidenziare un costo di gestione dell’operazione pari a 5.875.000 euro. E’ una truffa che la giunta Zingaretti sta perpetrando ai danni dei cittadini, un abuso intollerabile – sostiene Santori -. La regione restituisca i soldi tolti ingiustamente ai cittadini». Santori, inoltre evidenzia che l’attività di recupero è stata messa in atto solo contro i cittadini italiano e non gli immigrati.

Pompeo scrive a Zingaretti
Ieri, sulla vicenda che sta facendo montare proteste a non finire su tutti i territori, è intervenuto anche il presidente della provincia di Frosinone Antonio Pompeo che ha inviato una nota al governatore Zingaretti in cui ha scritto: «Gentile Presidente, sono a rappresentarle la situazione di disagio che si sta creando sul nostro territorio in merito alle richieste di restituzione dei ticket sulle prestazioni sanitarie degli anni 2009 e 2010. Pur considerando legittimo contrastare qualsiasi forma di evasione e tenere la barra diritta sul rispetto delle leggi, vanno tenuti in considerazione alcuni aspetti. In particolare – argomenta il Presidente Pompeo -, trattandosi di un settore delicato come quello della salute e considerato che gli interessati da tale azione di recupero sono per lo più persone anziane, pongo alla sua attenzione l’esigenza di utilizzare per le procedure di accesso alle informazioni, di chiarimenti e di contestazione degli avvisi di riscossione, le strutture territoriali della Regione e non quelle di Roma. In tal modo – conclude Antonio Pompeo – si verrebbe incontro alle esigenze dell’utenza, eliminando fastidiosi inconvenienti e aggravi di costi e favorendo nel contempo un più semplice ed immediato riscontro degli avvisi».

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