Da La Provincia Quotidiano del 4 novembre 2015
di Cesidio Vano
«Ho già dato disposizione che vengano staccate immediatamente tutte le utenze morose per le quali il Tar ha annullato le ordinanze di riallaccio dei sindaci».
Paolo Saccani, amministratore delegato di Acea Ato5 spa, ha deciso di utilizzare il pugno duro dopo che i giudici amministrativi – come abbiamo già riferito ieri – hanno stabilito che i primi cittadini non hanno l’autorità e quindi non possono emettere provvedimenti coercitivi con cui imporre al gestore del servizio idrico di riattaccare l’acqua ad utenti a cui la fornitura è stata interrotta per il mancato pagamento delle bollette.
Ma non ci sarà solo l’immediato distacco delle forniture morose, Saccani precisa: «Per riottenere la fornitura gli utenti dovranno saldare subito e tutta la somma insoluta. Non c’è più disponibilità da parte dell’azienda di rateizzare il debito, come invece più volte avevamo proposto in passato a queste persone che sono ricorse ai sindaci. Ora vadano a lamentarsi con il Comune. Ci hanno costretti ad andare in Tribunale, ci comporteremo di conseguenza».
Il Tar di Latina si è pronunciato finora su 5 casi (leggi qui) in cui i sindaci di Torrice, Alatri e Cassino avevano ordinato ad Acea di riallacciare le utenze idriche staccate a cittadini morosi per diverse migliaia di euro, adducendo motivi sanitari, d’igiene o di ordine sociale. Il Tar ha sancito il principio per cui le ordinanze contingibili e urgenti non sono lo strumento attuabile in tali situazioni poiché risultano eccessive per sviamento di potere e si intromettono in modo indebito nel rapporto contrattuale tra utente e fornitore del servizio. Il Tar ha anche condannato i Comuni al pagamento delle spese: 2.000 euro per ogni ricorso.
Davanti al giudice amministrativo sono ancora pendenti diversi altri ricorsi simili che interessano tra gli altri anche i comuni di San Giovanni Incarico e Ceccano, per i quali – vista la linea adottata dal Tar – l’esito appare scontato.
IL SINDACO DI TORRICE ANNUNCIA BATTAGLIA: «IO CONTINUERO’ AD IMPEDIRE I SOPRUSI»
«Sto valutando con l’avvocato del Comune se ricorrere o meno al Consiglio di Stato contro la sentenza emessa dal Tar». A parlare è il sindaco di Torrice, Alessia Savo, che si è vista annullata tre ordinanze di riallaccio e condannata a pagare 6.000 euro di spese legali. «Se Acea tornerà a staccare l’acqua a famiglie che sono in difficoltà economiche, con malati gravi o disabili, come hanno già fatto – dice il Sindaco Savo – io emetterò nuove ordinanze per il riallaccio. E’ una responsabilità che mi prendo personalmente: voglio vedere se un giudice mi condannerà perché ho garantito l’acqua in casa ad una persona operata o malata di tumore. Qui, purtroppo, nessuno guarda alle difficoltà con cui le famiglie debbono fare i conti. Io resterò a fianco dei miei cittadini e non consentirò ad Acea di staccare l’acqua a chi sta male, soffre o è in difficoltà».