Acqua, Ato5 Frosinone condannato a pagare le parcelle dei commissari ‘ad acta’


Da La Provincia Quotidiano del 27 ottobre 2015

di Cesidio Vano
Tutto sommato si può dire che è andata bene. L’Ato5 di Frosinone è stato condannato a pagare le parcelle dei due commissari ‘ad acta’ nominati per supplire alle inadempienze dei sindaci dell’ambito territoriale per la gestione del servizio idrico integrato che dal 2009 al 2012 hanno omesso di stabilire le tariffe idriche da applicare ai consumi e di effettuare le necessarie e richieste revisioni dei piani d’ambito.
La vicenda, come noto, con le decisioni assunte dai commissari “ad acta’ si è conclusa con il riconoscimento, a vantaggio del gestore idrico Acea Ato5 spa, di oltre 75 milioni di conguagli a copertura, nel periodo detto, dei maggiori costi sostenuti e minori ricavi.
Settantacinque e rotti milioni di euro che stanno pagando direttamente i cittadini con prelievi in bolletta dal 2013 al 2016, dopo che la politica – fatto il danno – si è rivelata persino incapace di trovare una soluzione indolore al pagamento di quanto statuito e confermato dai giudici amministrativi.
Fatta la loro parte, i due commissari che si sono succeduti nell’incarico di ‘sostituti’ dei sindaci hanno presentato le parcelle professionali per essere pagati: ovviamente il relativo costo è a carico dell’amministrazione inadempiente ovvero dell’Ambito territoriale n.5.
Come si ricorderà, con una prima sentenza del 2011 era stato nominato commissario ‘ad acta’ il presidente dell’allora Commissione nazionale di vigilanza sulle risorse idriche, l’ingegner Roberto Passino, che poi nel 2012 ha rimesso il mandato che è stato affidato al presidente dell’Aeegsi, autorità nel frattempo subentrata nelle attività di controllo nel settore, che ha delegato all’uopo l’ingegner Egidio Fedele Dell’Oste.
Il primo commissario aveva presentato un conto molto salato per circa 60.000 euro, nelle scorse settimane si è aggiunto anche quello presentato da Dell’Oste. Il Tar ha però deciso di calcolare il dovuto ai due commissari in base alle tabelle fissare dal ministero per i consulenti del giudice riconoscendo ai due i parametri massimi previsti per una causa dal valore di milioni d’euro.
Pertanto ha stabilito che l’Ato5 verserà in tutto 9.785,82 euro: il 30% al primo commissario che non ha completato il lavoro e il 70% al secondo.
Tutto sommato, come si diceva, molto meno di quanto aveva chiesto il solo Passino. A pagare, in realtà, saranno sempre i cittadini visto che tutti i costi dell’Ato finiscono tra le spese ripagate con la bolletta.

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