Da La Provincia Quotidiano dell’8 settembre 2015
di Cesidio Vano
«Questo organismo ritiene necessaria una moratoria per i distacchi e, a tale proposito, chiede un urgente incontro con i vertici aziendali di Acea per stabilirne le modalità». L’avvocato Antonio Di Sotto, presidente dell’Otuc (organismo di tutela degli utenti del servizio idrico) di Frosinone interviene con una nota ufficiale con cui porta in evidenza diverse criticità nella gestione del recupero crediti da parte del gestore. (Il business dei solleciti, leggi qui)
Spiega l’avvocato Di Sotto: «Dobbiamo segnalare, con disappunto, come rilevato dai quotidiani locali e dalle notizie che ci arrivano direttamente dagli sportelli delle varie associazioni che fanno capo all’Otuc che la società Acea Ato5 di Frosinone persevera nella sua azione “aggressiva” nei confronti degli utenti e consumatori del servizio idrico ciociaro.
Infatti – dice Di Sotto – decine e decine sono le segnalazioni che ci sono arrivate per i distacchi realizzati nei confronti di utenze che, si badi bene, non riguardano attività commerciali con fatturazioni insolute per migliaia di euro ma, e questa è la cosa più grave, utenze riguardanti semplici famiglie molto spesso con disagi sociali ed economici. Vogliamo rammentare ancora una volta che tale “prassi” non ha alcun sostegno giuridico – afferma il presidnete dell’Otuc -, pertanto invitiamo i cittadini, nel caso in cui si dovessero presentare presso il proprio domicilio dipendenti di Acea Ato5, o qualche altro incaricato, manifestando l’intenzione di interrompere il flusso idrico e/o disattivando il relativo contatore, a richiedere preventivamente in visione il provvedimento emanato dall’Autorità Giudiziaria che ha autorizzato tale intervento e di provvedere, in caso negativo, a farne denuncia all’Autorità Giudiziaria competente per territorio tramite la relativa stazione dell’Arma dei Carabinieri».
Poi, l’avvocato Di Sotto punta il dito contro l’intervento di società di recupero crediti in merito a consumi non pagati: «Sempre più famiglie – dice il presidente – si trovano costrette a ritardare i pagamenti, finendo in molti casi nel mirino di società di recupero crediti specializzate, a cui il Gestore ha conferito apposito incarico. Purtroppo sempre più spesso viene adottano un atteggiamento al limite della legalità ricorrendo a metodi aggressivi ed intimidatori per indurre gli utenti del servizio idrico a pagare. Capita, spesso, che certi operatori dei call center si prendano delle libertà che proprio non competono loro; e così c’è chi si ritrova tartassato di telefonate a orari improbabili o chi riceve lettere e sms minatori, che preannunciano la visita a casa di un incaricato o possibili denunce all’autorità giudiziaria. Tali comportamenti, intollerabili oltrechè illeciti, devono essere bloccati immediatamente, per evitare che un problema economico si trasformi in indebita pressione psicologica.
Queste società di recupero credito sono un incubo per molte famiglie, perseguitate per una bolletta arretrata – sostiene l’avvocato Di Sotto -. Si cerca di intimidire il consumatore, millantando gravi conseguenze, inesistenti, per la sua insolvenza. Bisognerebbe poi accertare – prosegue il presidnete – come sia possibile che vengano comunicati con leggerezza a terze società, i dati dei propri clienti e la loro posizione debitoria in violazione di quanto previsto dal Codice in materia di protezione dei dati personali (D. Lgs 196/2003)».