Da La Provincia Quotidiano del 24 novembre 2010
L’eventuale aumento della tariffa idrica rischia di spaccare il Pdl in Ciociaria. L’esigenza, per adeguarsi ai rilievi fatti dalla Conviri, di un passaggio dagli attuali 0,94 a 1,21 euro a mc per il 2010 è stata già manifestata dal presidente della Provincia e dell’Aato 5, Antonello Iannarilli, ai sindaci della Consulta. Contro una tale ipotesi, però, ieri si è schierato il sindaco di S. Giovanni Incarico e consigliere provinciale Antonio Salvati che, oltre ad essere esponente del Pdl come Iannarilli, è anche il portavoce dello stesso presidente . In questo caso, però, Salvati la voce non la porta… la alza. E se la prende anche con il vicecoordinatore provinciale del partito, Adriano Roma, che nei giorni scorsi ha sostenuto la posizione di Iannarilli e condiviso la necessità di adottare una nuova tariffa idrica. «Incomprensibile la posizione dell’amico Roma – dice Salvati – che parla solo a titolo personale, in quanto il Pdl non è stato mai riunito per decidere su tale argomento, né tantomeno la provincia, in quanto la decisione ultima spetta all’Assemblea dei sindaci». Roma non ci sta ma getta acqua – è proprio il caso di dirlo – sul fuoco: «Salvati ha frainteso le mie dichiarazioni – ci ha detto ieri il vicecoordinatore -. Si rilegga il mio comunicato: io non ho detto di aumentare la tariffa a 1,21 ma ho parlato di una nuova tariffa che però non può prescindere dalla soluzione di tutto il pregresso. Se con l’Acea non si troverà intesa, allora si dovrà andare alla risoluzione del contratto di gestione». Fa il pompiere anche Iannarilli: «Ancora non c’è alcuna proposta di aumento – dice il presidente – di cosa si discute allora?». La proposta, infatti, doveva venir fuori dalla riunione della Consulta che si è svolta lunedì sera. Ma proprio quell’incontro è stato la scintilla che ha incendiato gli animi nel Pdl ciociaro. Salvati, presente alla riunione cui partecipavano anche, oltre a Iannarilli, il sindaco di Sora cesidio Casinelli e quello di San Donato Antonello Antonellis, ha detto chiaro e tondo che non condivideva l’intenzione manifestata da Iannarilli di aumentare la tariffa. Il confronto è stato serrato, poi, quando la volontà di procedere da parte del presidente si è palesata, Salvati se ne è andato via infuriato. La riunione (a cui erano invece assenti i sindaci di Alvito, M.S.G.Campano e Rocca D’Arce) è stata allora rinviata: Iannarilli ha detto di volersi prendere qualche giorno di tempo per risolvere le “incomprensioni”. La Consulta – è stato garantito – sarà chiamata a decidere sul da farsi entro questa settimana. La tariffa attualmente in vigore è provvisoria e fissata dopo che i sindaci hanno annullato lo scorso dicembre gli aumenti decisi nel 2007 e ritenuti, poi, illegittimi dal medesimo organismo di vigilanza: perché retroattivi e superiori al limite di rincaro fissato dalla legge (5% annuo). Per la Conviri, però, quella oggi in vigore (cioè la tariffa precedente gli aumenti e vigente nel 2005) non può essere applicata all’anno in corso, per il quale deve valere il piano tariffario con cui l’Acea Ato 5 ha vinto la gara d’appalto: 1,27 euro a mc. I rilievi della Conviri sono dello scorso luglio. Finora si è tergiversato. Iannarilli, però, non vuole essere chiamato a rispondere di eventuali danni all’Acea e quindi vuole varare entro quest’anno l’adeguamento tariffario che, però, per evitare che sia nuovamente (e illegittimamente) retroattivo, varrà solo per gli ultimi 6 mesi del 2010.