Da La Provincia Quotidiano del 28 settembre 2010
Una lettera all’assessore regionale alle Infrastrutture e Lavori Pubblici per dire che le province non condividono affatto i criteri con cui la Regione Lazio è intenzionata a ripartire i fondi disponibili per le manutenzioni stradali. L’hanno firmata i Presidenti delle province di Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo. La vicenda, come si ricorderà, è già stata oggetto di un ricorso al Tar promosso dalle province e da queste vinto dopo che la regione aveva deciso di spartire la somma in base al numero degli abitanti e non dell’estensione della rete viaria. Ora, la nuova proposta dell’assessore Luca Malcotti è quella di considerare nella ripartizione dei fondi, per il 50% la popolazione residente nelle singole province e per il restante 50% l’estensione chilometrica della viabilità nelle stesse. Le province però non ci stanno, perché se si tenesse conto solo i chilometri di strada da sistemare Frosinone, Viterbo, Latina, Rieti otterrebbero molte più risorse mentre facendo pesare sulla bilancia il dato demografico è Roma a portare a casa il grosso dello stanziamento.
«Tale metodo proposto – dicono i Presidenti delle Province – contrasta con la sentenza del Tribunale Amministrativo del Lazio che ha stabilito che il criterio dell’estesa chilometrica deve mantenere un peso preponderante nella determinazione del contributo spettante alle singole province». La nota firmata dai 4 presidenti è stata redatta con la collaborazione dell’assessore provinciale ciociaro Giuseppe Paliotta, che ha curato il raccordo tra le province.
«La proposta dell’Assessore Malcotti – dicono i una nota Paliotta ed il presidente della provincia di Frosinone Antonello Iannarilli – ancora una volta viene favorita Roma a discapito delle province. Il problema dei rapporti delle province con la Regione non attiene al colore delle giunte e delle maggioranze. Quale che sia il colore che governa la Regione, lì si lavora esclusivamente ed instancabilmente per favorire Roma a danno delle province del Lazio. E ciò avviene da quaranta anni a questa parte». Paliotta conclude: «I presidenti Iannarilli, Cusani, Meroi e Melilli, annunciano qualora le cose non cambiassero, un nuovo ricorso al Tar».