Da La Provincia Quotidiano del 3 agosto 2010
La maggioranza di centrodestra non è in grado di garantire il numero legale e in consiglio provinciale scoppia la bagarre. Ieri pomeriggio la convocazione dell’assise. La seduta, fissata le per 17, inizia alle 17.30 circa. All’appello, c’è il numero legale grazie alla presenza dei consiglieri d’opposizione che, però, rifattisi i conti, si affrettano a lasciare i banchi chiedendo una verifica delle presenze. Al nuovo appello rispondono solo in 15: troppo pochi, manca almeno un altro «presente!» tra le fila della maggioranza che in aula non ha Mario Abbruzzese e Annalisa D’Aguanno (inpegnati in regione) e Vittorio Di Carlo, in deciso ritardo. Per la minoranza la seduta non è valida. La maggioranza sfoglia ed interpreta il regolamento. Gli articoli dicono che, se viene fatta rilevare la mancanza di numero legale, la seduta va sospesa e deve effettuarsi un secondo appello dopo 10 minuti. Il regolamento dice anche però che se non c’è proprio numero legale – cioè la seduta non viene convalidata – gli appelli possono ripetersi per tre volte fino a mezz’ora dalla convocazione. La maggioranza è per questa seconda procedura. La minoranza insorge e protesta: la seduta era già stata aperta! Voci alterate e concitazione in aula. Il presidente della provincia Antonello Iannarilli, rivolto all’opposizione, dice: per noi è regolare così, se a voi non sta bene fate ricorso al Tar! I consiglieri del centrosinistra lasciano l’aula. Alla maggioranza l’onere di “ricontarsi”. Passano ben più di 10 minuti. Sollecitato telefonicamente, giunge infine e trafelato il consigliere Vittorio Di Carlo. Sono le 18.09 quando riesce a dire “presente” all’ultimo appello della segretaria. La seduta è validata e si comincia.
«Il centro destra ha dimostrato un totale disprezzo delle regole democratiche – attacca in una nota ufficiale il presidente provinciale del Psi, Gianfranco Schietroma -. Nonostante che, il segretario generale della provincia, dottoressa Staiano, avesse certificato la mancanza del numero legale, il presidente del Consiglio Cippitelli, aizzato dal presidente Iannarilli, si è rifiutato di dichiarare sciolta la seduta, aspettando illegittimamente l’arrivo fuori orario, di altri consiglieri. E’ la riprova di un’arroganza senza limiti e di un disprezzo assoluto di ogni regola istituzionale. L’opposizione – annuncia Schietroma – reagirà con decisione e fermezza a questo abuso, con ogni mezzo consentito dalla legge».
A Schiteroma fa eco il capogruppo Pd Antonio Cinelli: «Il Presidente Iannarilli, con qualche suo fedelissimo ha dato l’ennesima dimostrazione di non aver alcuna intenzione di governare la nostra Provincia, ma di voler solo comandare. Da oltre un anno dalla sua elezione ha trascorso tutto il suo tempo ad invocare legalità per la passata Amministrazione Scalia/Materiale, ma ha continuamente violato regolamenti e leggi nell’odierna attività amministrativa. Oggi (ieri, ndr) dopo che il Segretario Generale ha constatato la mancanza del numero legale dei Consiglieri in Consiglio, ha azzittito tutti, compreso il Presidente del Consiglio ed ha fatto tenere una seduta che andava semplicemente sciolta, dopo che si era regolarmente costituita, ma l’art. 48 terzo comma del regolamento è stato ignorato in nome del comandare e non del governare, principio questo estraneo all’attuale maggioranza. A questo punto, è necessario prendere tutti i provvedimenti previsti dal nostro ordinamento giuridico per non far diventare il rispetto delle leggi in questa Provincia, solo un ricordo».