Frosinone/ La Fials: «Asl, il personale c’è ma è gestito male»


Da La Provincia Quotidiano del 26 luglio 2010

«La tematica della carenza di personale presso la Asl di Frosinone sta assumendo sempre più valenza prioritaria e comporta l’intervento ripetuto e periodico di politici, delle organizzazioni sindacali e degli stessi organi aziendali e regionali, che hanno avuto una accelerazione per la stretta connessione con l’apertura del nuovo ospedale di Frosinone». A parlare è il segretario provinciale della Fials Francesco D’Angelo che rileva: «Tutti hanno la soluzione, stranamente nonostante la diversa provenienza, la medesima, la più semplice: occorrono deroghe per le assunzioni. Ma la carenza di personale – domanda e si domanda – è effettiva o virtuale? E’ stata verificata la corretta collocazione del personale? La Asl ha una situazione chiara di dove il personale è concretamente collocato?»
Perché la realtà dell’organico aziendale sarebbe proprio un’altra.
«Vi è – spiegano dallo stesso sindacato – una serie numerosa di unità di personale che ha prescrizioni del medico competente e, comunque, limitazioni permanenti nelle mansioni per cui, di fatto, sono distolte dall’attività propria, pur mantenendo, tuttavia, il medesimo inquadramento giuridico ed economico. Vi sarebbe, poi, un folto numero di personale che viene utilizzato in mansioni diverse dal profilo di appartenenza senza avere alcuna limitazione e/o prescrizione. Ciò vuol dire, ad esempio che un infermiere è chiamato a svolgere attività prettamente amministrativa (ad esempio di segreteria o nell’ambito di uffici e/o servizi amministrativi e/o Direzioni) ovvero, personale ausiliario che è utilizzato in compiti diversi da quelli di appartenenza (addetto alla pulizia).
In entrambi i casi – spiegano -, la ASL nel fotografare la propria dotazione organica, ad oggi, ha un determinato numero di personale infermieristico ovvero ausiliario che, in realtà, non svolge tali mansioni, ma che comunque va necessariamente conteggiato nei profili formali di appartenenza».
Dalla Fials ricordano l’obbligo di legge
che impone, per la redazione del fabbisogno di personale, che siano i singoli dirigenti di struttura/reparto ad evidenziare le specifiche carenze di organico distinte per profilo, evidenziando, così, il personale attualmente in servizio. «Così facendo – dicono – si metterebbero in mostra tutte le anomalie nelle assegnazioni». Ma per adesso non si fa. «A ciò – concludono dalla Fials -, va ad aggiungersi anche la necessità di una verifica degli effettivi carichi di lavoro che la Asl per un decennio, non a caso, non ha mai effettuato: laddove si procedesse anche a tale adempimento si evidenzierebbero situazioni nelle quali il personale è in sovrannumero (e sottoutilizzato) rispetto a realtà del tutto carenti».

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