Frosinone. I dirigenti della Provincia? Tutti da 10 e lode. Anche grazie al copia e incolla


Da La Provincia Quotidiano del 4 luglio 2016

di Cesidio Vano
Tutti gli obiettivi raggiunti. Con percentuali che vanno dal 95 al 100. Solo in un caso si è registrato un 80% dell’azione prefissata, ma è il dato relativo alla gestione dei provvedimenti tecnico-amministrativi finalizzati al rilascio delle Autorizzazioni integrate ambientali (Aia) e non si poteva certo dire che lì tutto andasse per il meglio. Non fosse altro per le inchieste aperte dalla magistratura e ancora in corso.
Parliamo della relazione sulla performance dell’amministrazione provinciale nel 2015, approvata nei giorni scorsi dal presidente dell’ente Antonio Pompeo e validata dall’organismo indipendente di valutazione.
Il ciclo della performance è un sistema introdotto nel 2009 dalla riforma Brunetta con cui, in estrema sintesi e sostanza, si fissano a monte le azioni e gli obiettivi che i vari settori debbono perseguire e conseguire entro l’anno, poi, a rendicontazione si valuta quanto fatto da ogni settore con sistemi che dovrebbero premiare e valorizzare il merito.
In Provincia a Frosinone sono stati tutti promossi con lode. Nessuna sbavatura. Tutte le azioni sono risultate in linea con l’indicatore obiettivo del piano.
Obiettivo centrato se non al 100% sicuramente al 95% e se così è, è solo perché la Regione o chi per essa non ha erogato per tempo le necessarie risorse o emanato le necessarie disposizioni di legge. Unica eccezione, dicevamo, quanto previsto per l’ex settore Ambiente, ora confluito nell’Unità di progetto Tutela del territorio e viabilità, dove se la performance è valutata all’80% è solo per colpa della «carenza della dotazione organica e la difficoltà di gestire le pratiche pregresse».
Comunque 80 su 100 è un risultato più che buono.
Insomma tutti bravissimi e da premiare.
La relazione è molto voluminosa. Oltre 40 pagine. Le prime 15 sono né più né meno la fotocopia della stessa relazione prodotta nel 2014, che a sua volta è per buona parte copia del piano della performance che allora, però, portava la firma del commissario Giuseppe Patrizi. La seconda parte è costituita dalle schede di valutazione, necessariamente diverse da quelle del passato visto che i settori dell’ente e le relative dirigenze sono state riviste e accorpate.
Per quasi tutti i settori, poi, è indicata, tra le altre, una medesima azione: “Attuazione del decreto presidenziale n.24 del 18.02.2015 che obbliga i dirigenti ha (sic!) impegnare la spesa per ventiquattresimi anziché per dodicesimi”. Quella “h” di troppo è presente in tutte le schede. Delle due l’una: o bisogna rivedere a ribasso la performance di qualche funzionario o il copia e incolla anche qui l’ha fatto da padrone.
Il documento, poi, chiude con un paragrafo dedicato alle conclusioni in cui si tessono le lodi dei dirigenti dell’ente ed in cui, tra l’altro, si legge: «Tutti i Dirigenti hanno dimostrato piena consapevolezza dell’importanza degli obiettivi loro assegnati, inserendoli in un’ottica sistemica di continuo miglioramento dell’Ente». Lo stesso giudizio – provate a cercare con google se volete – che la provincia di Pistoia, nella non lontana Toscana, riserva ai propri dirigenti nelle relazioni del 2011, 2012 e 2014. Copia-incolla anche in questo caso?

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