Da La Provincia Quotidiano del 12 aprile 2016
di Cesidio Vano
Nonostante in amministrazione provinciale a Frosinone, con l’applicazione della riforma Delrio, ci sia notevole personale in esubero che sarà ricollocato presso altri enti, non si è riuscito a trovare un dipendente disposto a riposizionarsi nella segreteria tecnico operativa dell’Ato. E non solo in Provincia, ma neanche negli altri 88 Comuni che aderiscono all’Ambito territoriale ottimale per la gestione del servizio idrico si è trovato un dipendente disponibile ad assumere l’incarico.
L’emergenza relativa al personale della Sto è già in atto da qualche tempo.
Non esiste una pianta organica della struttura e l’ufficio va avanti come può. In realtà, dei due dirigenti previsti, uno responsabile e l’altro per la pianificazione ed il controllo, è in carica solo il secondo. Il primo deve essere nominato dalla Regione Lazio, che però non ha ancora provveduto. La reggenza è affidata quindi al secondo, l’ingegner Serafino Colasanti, incaricato, all’epoca, del commissario Giuseppe Patrizi.
Lo scorso ottobre, inoltre, un dipendente assegnato dalla Provincia, che curava la contabilità della Sto, ha preferito tornare in organico a palazzo Iacobucci.
E’ stato allora che il responsabile della Sto ha pubblicato un avviso di mobilità interna alla Provincia, per vagliare la disponibilità dei dipendenti dell’ente, in base al profilo ricercato, ad assumere l’incarico presso la Segreteria tecnico operativa. L’avviso è andato deserto. Il responsabile, in base alla convenzione con i Comuni, ha scritto ai vari sindaci chiedendo se avessero personale disponibile al distacco presso la Sto: un altro buco nell’acqua (è proprio il caso di dirlo).
Quindi non è rimasto altro da fare che ricorrere all’agenzia interinale a cui sono stati richiesti due impiegati di categoria C per 5 mesi, da gennaio a maggio, ad orario part time.
Tutto sommato, l’operazione è anche a costo contenuto: quasi 10.000 euro in tutto. Per i due interinali, infatti, la Sto spenderebbe complessivamente meno di 2.000 euro al mese, oneri compresi.
Nella segreteria tecnico operativa lavorano attualmente 5 persone, compreso l’unico dirigente e i due interinali oltre ad un altro dipendente distaccato dalla Provincia sempre con orario part time, mentre il lavoro da fare, nel complesso sistema di gestione dei controlli e della pianificazione del servizio idrico, richiederebbe risorse umane ben maggiori. Ma nessuno – pare – vuol lavorare alla Sto.