Fusione Acea Ato2-Acea Ato5, i presidenti Saccani e Mamalchi replicano alle dichiarazioni della Consulta d’ambito


Da La Provincia Quotidiano dell’11 febbraio 2016

«Abbiamo fornito alla Segreteria tecnico-operativa dell’Ato la documentazione richiesta e non ci sono mai pervenute ulteriori richieste di chiarimenti o di approfondimento».
Paolo Saccani e Ranieri Mamalchi, presidenti delle due società che gestiscono il servizio idrico in provincia di Roma (Acea Ato2 spa) e in provincia di Frosinone (Acea Ato5 Spa, in procinto di fondersi, intervengono con una nota per replicare alle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal presidente dell’Ambito territoriale, Antonio Pompeo, e dal sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, subito dopo la riunione della Consulta che ha ritenuto insufficienti le carte fornite dal gestore per pronunciare un parere favorevole alla fusione societaria (leggi qui il precedente). Mamalchi e Saccani (quest’ultimo anche amministratore delegato di Acea Ato5) sottolineano, al contrario, la completezza delle informazioni e dei dati forniti per la valutazione in questione, che deve essere limitata – ricordano – a quanto indicato dalla convenzione di gestione.
Insomma, non c’è scritto direttamente, ma sembra di capire che, per Acea, quelle carte qualcuno non ha saputo o voluto leggerle.
«Lo scorso 3 febbraio, rispondendo ad una esplicita richiesta della Sto, Acea Ato 5 ha inviato alla Segreteria Tecnico Operativa e per conoscenza al Presidente dell’Autorità d’ambito, Antonio Pompeo, e ai sindaci della Consulta d’Ambito, tutta la documentazione contenente le informazioni di natura tecnica, economica e finanziaria che attestano la solidità della società incorporante (Acea Ato 2 Spa, che, ricordiamo, è il primo operatore italiano dei servizi idrici) e quindi il permanere delle garanzie che sono state alla base dell’affidamento ad Acea Ato 5 Spa – scrivono Saccani e Mamalchi -. In quella nota si allegavano i bilanci approvati da Acea Ato 2 negli ultimi tre anni; si sintetizzavano, per praticità, in una tabella, le principali informazioni tecniche, economiche e finanziarie; si fornivano quelle di natura societaria relative al nuovo soggetto derivante dall’incorporazione di Acea Ato 5 in Acea Ato 2, e si allegava un autorevole parere legale sulla fattibilità giuridica dell’operazione di fusione. Non solo – aggiungono i due presidenti – :in conclusione, nella nota, si chiedeva espressamente alla Sto, nel caso in cui avesse avuto necessità di ulteriori informazioni, di richiederle puntualmente. Altrettanto puntualmente Acea avrebbe risposto. Ebbene: queste ulteriori richieste di approfondimento non sono mai arrivate. Ecco perché risulta incomprensibile l’affermazione, resa nota in un comunicato stampa e riportata dai quotidiani locali, secondo cui “la Consulta d’Ambito prende atto che la Sto, in base alla documentazione in possesso e fornita dall’ente gestore, non è nelle condizioni di potere attestare la permanenza degli equilibri economici, finanziari e tecnici così come richiesto dalla convenzione che regola i rapporti con il Gestore idrico all’art. 29 comma 4, in base al quale è richiesto il preventivo benestare dell’Aato per qualsivoglia variazione della compagine sociale”.
Inoltre è anche importante ricordare che, come espressamente previsto dalla Convenzione di gestione, le valutazioni dell’Autorità d’Ambito sulla fusione per incorporazione sono vincolate solo alla verifica del permanere delle garanzie tecniche, economiche e finanziarie che sono state alla base dell’affidamento di Acea Ato5. Proprio quel punto su cui riteniamo di avere fornito alla Sto tutta la documentazione richiesta e sul quale, a nostro avviso, non esistono dubbi».

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