Da La Provincia Quotidiano del 14 febbraio 2011
San Valentino. Festa degli innamorati. «La festa più romantica dell’anno» azzarda qualcuno. «Un affare solo per fiorai e ristoranti» replica qualcun altro.
Oggi, 14 febbraio, ad ogni modo la Chiesa festeggia San Valentino, vescovo e martire. Quanto vi sentirete partecipi di questa giornata e quanto avvertirete la particolarità della ricorrenza è probabilmente legato alla misura in cui il vostro partner vi porterebbe il broncio se non festeggiaste l’evento.
C’è però anche chi in San Valentino (la festa non il martire) ci crede e per primo muove ad organizzarsi con il proprio compagno/compagna. C’è chi è contrario a priori, chi per convinzione, chi per necessità (se sei single c’è poco da festeggiare…). C’è chi festeggia perché è chic farlo, c’è chi festeggia perché è da sfigati non farlo, c’è chi festeggia perché è il battage del momento a trascinarlo ma c’è anche chi si oppone e propone di cancellare la ricorrenza (la solfa è la solita e stessa che puntualmente ci somministrano il 14 febbraio, l’8 marzo, il 25 aprile, ecc. ecc.). Quest’anno – ma adesso il mondo va così, nonostante che il virtuale abbia tutti e medesimi i difetti del reale – la protesta del popolo anti-S.Valentino è esplosa anche sui social network. Riferisce l’AdnKronos: «E’ rivolta su internet, in particolare su facebook, contro la festa degli innamorati. E’ sufficiente navigare tra i siti infatti per vedere le numerose pagine dedicate al boicottaggio di San Valentino. Tra questi “C.a.s.v” (Comitato Anti San Valentino), “l’Associazione anti San Valentino”, “lo Speed date – anti San Valentino” oppure ancora la “Lega anti San Valentino” o “Aboliamo il 14 febbraio”. Insomma una vera e propria rivoluzione on line contro quella che dovrebbe essere la festa più romantica dell’anno».
Comunque – perché l’abbiamo tirata anche troppo per le lunghe – la storia di San Valentino è cominciata più o meno così – e di romantico c’è davvero poco -: nel 496 d.C. papa Gelasio, impegnato – come era impegnata la Chiesa di quel tempo – ad annullare riti pagani e sostituirli con feste cristiane, cancellò le cerimonie di purificazione che gli antichi eseguivano in preparazione della primavera (ritenuta la stagione della rinascita). in questo periodo dell’anno, infatti, «si iniziavano i riti della purificazione – spiega Wikipedia -: le case venivano pulite e vi si spargeva del sale ed una particolare farina. Iniziavano le celebrazioni dei Lupercali (dèi che tenevano i lupi lontano dai campi coltivati).
I Luperici, l’ordine di sacerdoti addetti a questo culto, si recavano alla grotta in cui, secondo la leggenda, la lupa aveva allattato Romolo e Remo e qui compivano i sacrifici propiziatori. Il sangue degli animali veniva poi sparso lungo le strade della città, come segno di fertilità. Ma il vero “evento” per la gioventù romana di allora era però una specie di lotteria dell’amore (una sorta di gioco della bottiglia nostrano, nda): i nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un’urna e opportunamente mescolati. Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinché il rito della fertilità fosse concluso. L’anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie.
Papa Gelasio, sostituì a questi riti la festa dedicata al vescovo, fatto santo, Valentino, martirizzato dall’imperatore Claudio II poiché colpevole di unire in matrimonio giovani coppie alle quali l’imperatore aveva negato il consenso. Prima della sua esecuzione – si racconta -, Valentino, che si era innamorato della figlia del suo carceriere, le scrisse una ultima lettera firmandola “dal tuo Valentino” frase che è arrivata fino ai nostri giorni».
E’ iniziata così, è finita come vi dicevamo. Le vicende riguardanti San Valentino sono abbastanza confuse ed intorno alla sua figura ruotano molte leggende (che riguardano tutte episodi d’amore) e che, però, qualcuno giura che abbiano senz’altro uno sfondo di verità. Vabbé: Buon San Valentino!