Giorni decisivi per la sanità Ciociara


Da La Provincia Quotidiano del 23 ottobre 2010

La nomina di Carlo Mirabella alla direzione generale della Asl di Frosinone è, ormai, questione di giorni. Forse già lunedì o lo stesso martedì, quando passerà al vaglio del Governo anche il piano di riordino delle rete ospedaliera che è alla base dello scontro e delle polemiche di questi giorni tra i sindaci e la governatrice del Lazio. Dopo l’okay dato dalla commissione Sanità, la nomina di Mirabella è alla firma della Governatrice. Scelta fatta, quindi, e con gli auguri ed i complimenti di tutti gli esponenti politici del centrodestra. Restano sulle barricate, però, gli esponenti dell’opposizione. Più quelli romani che quelli ciociari.

L’Idv contro Mirabella
Se ieri aveva espresso le sue perplessità il consigliere regionale Pd Enzo Foschi, oggi dice la sua l’on. regionale Giulia Rodano (Idv), vicepresidente della Commissione Sanità, che contro Mirabella mette tutte le obiezioni che la Corte dei Conti ha mosso alla gestione tenuta dallo stesso quando, nel 2003-2005, ha già guidato l’Azienda sanitaria ciociara. «La Corte dei Conti ne ha già valutato negativamente l’operato – dice Rodano -. Carlo Mirabella è probabilmente un ottimo medico ma, secondo la Corte, da direttore generale non ha attivato ‘la contabilità economico-patrimoniale’: ovvero, non presentava i bilanci d’esercizio. Sempre secondo la sentenza – prosegue la vicepresidente – il triennio della sua direzione si caratterizza con ‘un peggioramento del risultato economico del 13,38% e un depauperamento del patrimonio netto del 153,86%’».

Scalia con il Vescovo
«Condivido profondamente le dichiarazioni del Vescovo di Frosinone Ambrogio Spreafico, che, a margine del varo del piano sanitario della Polverini, ha esternato tutta la sua preoccupazione rispetto alla sorte dei servizi di riabilitazione e lungodegenza, quelli cioè che più da vicino riguardano la fascia più debole del tessuto sociale, ovvero gli anziani». Così il consigliere regionale del Pd Francesco Scalia fa eco alle parole del Vescovo Spreafico. «Purtroppo – continua – questo piano riduce ai minimi termini la riabilitazione e la lungodegenza. Gli ospedali pubblici di Ferentino e Ceprano vedono infatti azzerati i propri 12 + 12 posti di riabilitazione, mentre nelle strutture convenzionate dell’INI Città Bianca di Veroli e del San Raffaele di Cassino assistiamo a un taglio di rispettivi 50 e 122 posti, tra riabilitazione e lungodegenza. Ancora per quest’ultima categoria, 20 sono i posti che il piano cancella ad Arpino e 15 ad Atina, segnando di fatto la completa chiusura dei presidi. Numeri che lasciano presagire uno scenario particolarmente grave per l’intero territorio, anche in termini di ricadute sull’occupazione, considerando ad esempio che nelle strutture private convenzionate sussiste il rapporto di due lavoratori per ogni posto letto in riabilitazione. Un prezzo “sociale” francamente troppo alto da pagare».

Sindaci uniti… ma per scherzo
I primi cittadini ciociari, dopo l’ultima Conferenza, avevanoannunciato che nessuno di loro avrebbe più incontrato separatamente la Polverini. Questo per dare un segnale di unità e compattezza. All’incontro ufficiale con la Governatrice avevano mandato solo il sindaco-presidente della Consulta Michele Marini: una sola voce, una sola volontà. Ieri, però, il sindaco di Pontecorvo si è recato dalla Polverini per discutere del piano sanitario e del suo ospedale Del Prete. Nei giorni precedenti stesso incontro “in disparte” avevano avuto il sindaco di Atina e di Anagni. Sindaci uniti… ma per scherzo.

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