Da La Provincia Quotidiano del 26 settembre 2010
«Venturi deve ricordarsi che quella poltrona gliel’ha data la politica». Non lo dice proprio così, ma è questo in sintesi il messaggio che il vicesindaco di Frosinone Danilo Giaccari manda al presidente della massima assise civica Norberto Venturi che venerdì – come riferito da queste colonne – ha radutano la stampa per dire che non si dimetterà. «Non è attaccamento alla poltrona – ha detto Venturi – ma è una questione di principio in difesa della figura istituzionale che rivesto, figura di garanzia che deve essere tenuta fuori dalle spartizioni politiche».
A Venturi viene chiesto di farsi da parte dopo che il suo partito, il Psi, ha abbandonato il sindaco Michele Marini e la maggioranza. Ora quello e questa, con la rottura dell’alleanza politica, richiedono indietro anche la “poltrona”. Incarico che dovrebbe servire adesso a “concretizzare” la nuova intesa con l’Udc che a quel ruolo avrebbe indicato il suo Giuseppe Langella.
«La nomina di Venturi è dovuta solo ad accordi di natura politica; eviti di voler stare in paradiso a dispetto dei santi» ha aggiunto Giaccari in replica alle dichiarazioni stampa di Venturi, invitando anche il presidente dell’Aula a «non esporsi al ludibrio di una mozione di sfiducia». Eventualità verso cui Venturi ha già prospettato ricorsi e carta bollata, ma che per il momento resta alquanto remota, visto che sia il Pd e sia la Lista Marini si dicono perplessi nel procedere con la sottoscrizione (e quindi la votazione) di un documento contro Venturi, con la formazione civica che è anche stanca di vedersi presentare possibilità e situazioni a cui aderire solo una volta che le decisioni sono state già prese da altri.
Sulle dichiarazioni di Venturi, come anticipato, Giaccari è molto duro e diretto:
«Non credo possano sfuggire al Dr. Venturi alcuni dati fondamentali per sviluppare un ragionamento coerente sulla posizione da egli rivestita» ha scritto, infatti, in una nota Giaccari aggiungendo: «La carica di Presidente del Consiglio gli è certamente venuta su espressa indicazione dell’allora suo partito di appartenenza (Partito Socialista), indicazione recepita dalla coalizione di centro sinistra: la sua elezione non è certo avvenuta dunque per particolari e uniche capacità amministrative o di particolare garanzia costituzionale, ma solo per evidenti accordi di natura politica. Ora il dr. Venturi ha deciso di uscire dal partito di appartenenza, la coalizione di centro-sinistra si è allargata ed ha rivisto gli equilibri e la rappresentanza negli organi elettivi dell’ente, e quindi davvero non è dato comprendere la posizione e le affermazioni del dr. Venturi per giustificare il suo “attaccamento” alla carica. Non si può confondere infatti la funzione del Presidente del Consiglio (super partes), con le modalità di accesso alla funzione medesima, che avviene ed è avvenuta SOLO (in maiuscolo nel testo, ndr)a seguito di un accordo politico, e non di altro.
Anche le altre cariche comunali – prosegue il vicesindaco – sono frutto di accordi e bilanciamenti delle diverse anime della coalizione di governo, restando esclusa da tale ottica solo la figura del Sindaco, che è l’unica ad elezione diretta popolare. Credo pertanto che il Dr. Venturi, stimato professionista – prima che politico affermato -, sappia ben valutare la sua posizione, evitando di “voler stare in Paradiso a dispetto dei Santi” ed evitando anche di far ritenere a qualcuno che si deve difendere “la poltrona” a tutti i costi, così contribuendo a dare un’immagine della politica sempre più distante dai cittadini. Quindi auspico – conclude il vicesindaco – che egli voglia davvero evitare di esporsi al ludibrio di una mozione di sfiducia, la quale davvero sarebbe lesiva della sua immagine politica, ma anche personale e professionale… Del resto non gli potrà sfuggire altresì come del tutto fuori luogo siano i riferimenti ed propositi di ricorsi giurisdizionali ed impugnative, atteso che di diritto non vi è nulla, e che sarebbe davvero triste trattare di questa vicenda in aule giudiziarie».