Da La Provincia Quotidiano del 5 agosto 2010
L’Anas cancella gli aumenti sui pedaggi autostradali. Dopo la decisione di ieri del Consiglio di Stato di non assumere alcun provvedimento cautelare d’urgenza e dopo la sospensiva del Tar Lazio che ha stoppato i rincari deciso dal Governo con un decreto collegato alla manovra estiva, il gestore autostradale ha fatto sapere ieri aver «dato istruzione a tutte le società concessionarie di sospendere, nei tempi tecnici minimi indispensabili, la maggiorazione tariffaria adottata a partire dal 1° luglio 2010».
Soddisfazione dal mondo politico, a partire dal presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti, che ha firmato il ricorso al Tar (poi sostenuto anche da una quarantina di comuni) contro il decreto governativo. Ieri, mattina, anzi – prima che l’Anas comunicasse la sua iniziativa, Zingaretti aveva anche scritto una lettera al Capo del governo, Silvio Berlusconi, in cui chiedeva al Premier, a seguito dei provvedimenti assunti dalla giustizia amministrativa in merito al contestato Dpcm, di intervenire affinché il gestore cancellasse al più presto i rincari come ordinato dai giudici. Ricordando a Berlusconi che da giovedì scorso (data della prima ordianza sospensiva del Tar capitolino, ndr) «Ogni volta che un cittadino è stato o sarà costretto a pagare l’iniquo balzello si è concretizzata, o si concretizzerà, un’autentica ingiustizia».
Poi, appreso della nota dell’Anas, lo stesso Zingaretti ha commentato: «Siamo particolarmente soddisfatti della decisione dell’Anas che rispetta i provvedimenti del Tar e del Consiglio di Stato. Sono convinto che è solo in questo modo che le istituzioni dimostrano di poter collaborare e funzionare al meglio nell’interesse esclusivo della collettività».
Sull’argomento è intervenuta ieri anche la Governatrice del Lazio Renata Polverini che ha detto: «Una buona notizia per i cittadini e i pendolari del Lazio. Dopo i provvedimenti del Tar e del Consiglio di Stato, grazie all’iniziativa della Provincia di Roma, a cui la Regione non ha fatto mancare il proprio sostegno, il blocco degli aumenti dei pedaggi era un atto dovuto. Non si possono chiedere altri sacrifici ai cittadini, e in particolare ai pendolari, che già affrontano tante difficoltà».