Da La Provincia Quotidiano del 22 luglio 2010
E’ attesa per oggi la sentenza del Tribunale amministrativo regionale di Latina in merito alla vicenda della tariffa idrica da applicare nell’Ambito territoriale 5 di Frosinone.
A ricorrere ai giudici amministrativi è stata la società gestrice del servizio in Cociaria, l’Acea Ato 5 spa. L’azienda ha impugnato, infatti, la delibera con cui l’assemblea dei sindaci, lo scorso dicembre, ha ritenuto di annullare il suo precedente atto con cui, nel 2007, aveva riconosciuto maggiori costi e spese al gestore per 10.700.000 euro tanto da deliberare un conseguente aumento della tariffa reale media da applicarsi retroattivamente anche ai consumi 2006. Assieme a questo atto principale, l’Acea ha poi contestato anche la delibera dell’allora Coviri con cui il comitato di vigilanza censurava l’aumento accordato e la possibilità di una tariffa che fosse “retroattiva” ed ha contestato anche la più recente deliberazione dell’assemblea dei sindaci che lo scorso aprile hanno stabilito – in esecuzione del deliberato del dicembre 2009 – una tariffa reale media per il 2010 di 0.94 euro a mc erogato.
I togati dovranno quindi dire se la pretesa di Acea di far annullare la revoca degli aumenti e gli atti presupposti e conseguenti sia o meno fondata. La società gestrice, inoltre, facendo presente i danni e i ritardi subiti per la situazione di fatto trovata (non corrispondente – sostiene – a quanto rappresentato nel bando) e per il passaggio ancora non completamente concluso delle reti, ha paventato la richiesta – formalmente già formulata ai giudici – di 40.000.000 di euro di danni.
Per l’Acea, infatti, la tariffa di 0.94 euro/mc non garantisce gli equilibri di bilancio della società (che di fatto è stata già ricapitalizzata per le perdite accumulate negli ultimi anni) ed ha finora chiesto l’applicazione – in attesa della definizione giudiziaria o extragiudiziaria della vicenda tariffe – di una valore provvisorio di 1,27 euro a mc, che è poi l’importo previsto per l’anno 2010 dal piano con cui l’azienda si è aggiudicata l’appalto. Che debba essere questa la tariffa da applicare è anche il parere – chiesto da Acea – espresso al riguardo dalla Conviri (la Commissione nazionale di vigilanza sulle risorse idriche che a giugno 2009 ha sostituito ed assorbito le competenze del Coviri).
Un parere che, probabilmente, peserà non poco, oggi, nella decisione dei giudici.
Nei giorni scorsi, sulla vicenda tariffa, è intervenuto anche il coordinamento provinciale per l’Acqua pubblica che ha presentato alla stampa un proprio dossier nel quale, legge e normativa alla mano, ha rifatto tutti i conti e applicato tutti i coefficienti ed i correttivi previsti determinando così – a proprio dire e secondo gli stessi dati forniti da Acea Ato 5 su costi ed investimenti – quella che dovrebbe essere la “vera” tariffa: 0,84 euro a mc. Meno di quella accordata per ora dai sindaci, molto di meno di quella richiesta da Acea.