Da La Provincia Quotidiano del 20 luglio 2010
«Un bilancio storico». Il presidente della provincia Antonello Iannarilli ha definito così il documento previsionale 2010 a cui ieri sera il consiglio provinciale ha dato il via libera con i soli voti della maggioranza.
L’atto è passato con 18 “sì” (i consiglieri di maggioranza, appunto), 4 astensioni (2 Udc – Forte e Veronesi -, 1 Gruppo misto – Laura Materiale che ha annunciato l’uscita dal gruppo socialista di cui aveva dato comunicazione già il 30 aprile scorso -, 1 dell’Idv – Pio Riggi). Assentatisi dall’aula, al momento del voto, i consiglieri Pd e Psi.
Un bilancio che però Iannarilli sente suo solo a metà, perché ancora figlio del passato ed erede dei problemi e delle difficoltà che il nuovo presidente sostiene di aver trovato al suo insediamento nell’ente di piazza Gramsci. Problemi e vicende note che un’ispezione del ministero delle Finanze, sollecitata dallo stesso Iannarilli, hanno messo nero su bianco nel cosiddetto “rapporto Tatò” e che ieri sera – come ha rilevato anche il capogruppo di opposizione Pd Antonio Cinelli – hanno costituito i 2/3 della relazione presentata all’assise dal presidente.
Iannarilli, ad ogni modo, ha tenuto a sottolineare l’importanza del documento contabile soprattutto per i riflessi che ha nella sistemazione di lavoratori precari (122 che passano dal 1° agosto a tempo pieno) e Lsu che a fine anno potranno essere assunti dall’ente (30 per anno in 3 anni, oppure forse anche tutti assieme – se ne sta ragionado con la Regione). Anche per questo, Iannarilli ha “avvertito” la minoranza che non votare per il bilancio voleva dire votare contro la soluzione dei problemi di quei lavoratori.
L’opposizione, però, di votare contro il bilancio non ci pensava nemmeno. Non perché ne condividesse le linee ma perché lo riteneva a tratti contraddittorio e a tratti non veritiero. Per questo ha annunciato l’astensione (Udc) o la non partecipazione al voto (Pd e Psi). Le critiche più forti sono venute dallo stesso Cinelli e dal capogruppo socialista Gianfranco Schietroma. Cinelli ha posto alcune questioni procedurali sulla legittimità dell’approvazione. Ha chiesto, ad esempio, perché si discutesse prima il bilancio delle linee programmatiche, quando la normativa prevede esattamente il percorso contrario. E poi, entrando nel merito, ha chiesto di spiegare come mai, dopo che la provincia ha sospeso la Cosap per il 2010, in bilancio ci sono entrate previste per 2 milioni di euro (la previsione 2009 – quando la Cosap si pagava – era di 2,4 milioni).
Ha poi richiamato l’attenzione sulla differenza di importi indicati nei quadri riassuntivi del bilancio e nel documento finalizzato a stabilire il rispetto del patto di stabilità 2010. Perché tali discostanze? Schietroma ha ripreso gli argomenti del collega Pd, soprattutto l’enigma dei 2 milioni di Cosap posti in entrata, ed ha anche criticato l’assenza di qualsiasi proposta o illustrazione del “progetto” che la maggioranza vuol realizzare per la crescita e lo sviluppo della provincia. La maggioranza ha respinto ogni contestazione, con numerosi argomenti. I toni sono comunque sempre rimasti pacati. A chiarire il mistero dei 2 milioni di Cosap c’ha pensato il consigliere di maggioranza Eligio Ruggeri: si tratta di somme dovute per l’imposta negli anni passati ma accertate solo quest’anno e quindi previste in bilancio 2010, anche se lo stesso consigliere ha ammesso che forse al primo assestamento di bilancio occorrerà – a verifiche fatte – tagliare da quella previsione un 400.000 euro.
«Sono soddisfatto per l’approvazione di un bilancio storico – ha detto alla fine Iannarilli – che va incontro alle difficoltà di molti lavoratori. Resto rammaricato, però – ha concluso – per la “fuga” strategica messa in atto dal centrosinistra al momento del voto».