Da La Provincia Quotidiano del 27 maggio 2010
di cesidio vano
Un documento “riservato” che l’Acea Ato 5 Spa ha fatto pervenire al presidente della provincia, Antonello Iannarilli, tramite il vicepresidente Fabio De Angelis e consegnato in occasione del pranzo con alcuni primi cittadini che i vertici della spa hanno tenuto venerdì scorso a Frosinone. Si tratterebbe di 10 tabelle con calcoli e formule che dimostrerebbero quanto sia errata l’applicazione della tariffa idrica di 0,94 euro a mc per il 2009. Un documento di cui ora Iannarilli dovrebbe tener conto in vista della Consulta fissata per il prossimo 1° giugno e dell’Assemblea dei sindaci che seguirà il 7 giugno. L’argomento delle due riunioni è, come noto, stabilire se rivedere o meno l’importo di quella tariffa idrica che ad aprile è stata fissata provvisoriamente, dopo l’annullamento degli aumenti accordati ad Acea nel 2007. Iannarilli ha ritenuto di fissare per il momento il vecchio costo, in vigore nel 2005, di 0,94, anche perché i successivi aumenti, poi cassati dagli stessi sindaci, sono oggetto di un’inchiesta della magistratura. Nelle 10 tabelle, ora nelle mani di Iannarilli, verrebbe illustrato come la tariffa da applicare, stando al piano con cui la Spa ha vinto nel 2003 l’appalto, sarebbe quella di 1,27 euro a mc e come, restando invece in vigore l’attuale, la società finirebbe in fallimento.
Per spiegare le proprie ragioni, inoltre, l’Acea Ato 5 ha anche inviato una lunga lettera allo stesso Iannarilli ed a tutti i 7 sindaci che compongono la Consulta (organo di consulenza del presidente). Nella lettera si ripercorre tutta la vicenda dell’aumento delle tariffe e si illustrano e motivano le ragioni della società e l’esigenza di rivedere il costo del servizio all’utenza. Una lettera simile, inoltre, l’Acea la starebbe inviando, in questi giorni, ad ogni primo cittadino dei comuni serviti, propri per spiegare la situazione e la gravità del momento. Per ora è stata rifiutata la proposta della società di deferire la questione ad un collegio arbitrale.
Nel frattempo, la vicenda Acea, rischia di agitare anche altre “acque”. Quelle, cioè, in cui naviga la maggioranza alla guida dell’amministrazione provinciale. Già l’altra sera, a seguito di una dura nota con cui l’assessore Paliotta ha preso posizione contro il vicepresidente De Angelis che ha partecipato al pranzo con Acea, la giunta è stata convocata informalmente per affrontare la questione. Ma il problema è anche un altro. Il Pdl alla guida della provincia è diviso, come noto, tra due posizioni: da una parte il presidente Iannarilli e gli uomini che hanno appoggiato il suo candidato alla Pisana, Adriano Roma (l’ala ex Forza Italia); dall’altra i sostenitori di Franco Fiorito (l’ala ex Alleanza Nazionale). Dopo le elezioni regionali, quest’ultima componente (uscita maggioritaria) preme per qualche cambiamento in giunta provinciale, ritenendo l’esecutivo non più rappresentativo delle forze in gioco. Due nomi nel mirino sarebbero quelli di Paliotta e di Picano, assessori esterni e schierati, durante le elezioni, con Adriano Roma. Una situazione che potrebbe minare la poltrona di Iannarilli, finora fermo nel respingere ogni assalto al suo esecutivo. Ma una “pax” va trovata prima del 7 giugno, su tutto: Acea, Giunta, coordinatori, enti intermedi, ecc… Il rischio, altrimenti, è che si avvii una “guerra” tra le due anime del Pdl.