Acqua. Per le tariffe l’Ato nomina un consulente, ma non vuole dire quanto ci costerà


Da La Provincia Quotidiano del 5 maggio 2016

di Cesidio Vano
Per elaborare le nuove tariffe idriche 2016-2019 la Segreteria tecnico operativa dell’Ato5 di Frosinone ha chiesto i rinforzi. Lo scorso 21 marzo, infatti, con la determinazione dirigenziale n.15, è stato affidato l’incarico per l’Attività di assistenza tecnica per l’applicazione a livello locale degli ultimi provvedimenti dell’AEEGSI.

L’incarico, di fatto una consulenza, è stata affidata all’Anea, ovvero l’associazione nazionale degli enti d’ambito. A che costo? Non si sa ed è stato finora inutile chiederlo, segno che forse non si tratta proprio di spiccioli.

Di più: l’atto d’incarico non è accessibile sul sito dell’Ato5 dove le determine dirigenziali, benché prevedano impegni di spesa e pagamenti, non vengono pubblicate se non per il solo oggetto, con buona pace della trasparenza. Inutile cercare l’apposita sezione sull’Amministrazione trasparente, prevista delle norme di legge che dovrebbero essere vincolanti anche per gli enti d’ambito.

Sul punto potrebbe fare chiarezza il presidente dell’Ato5 Antonio Pompeo o anche il dirigente facente funzione della Sto. Ad ogni modo noi reiteriamo la domanda: quanto costa agli utenti del servizio idrico la consulenza affidata all’Anea?

Dall’oggetto dell’incarico si capisce che l’attività di assistenza si focalizza – al momento – proprio sulle deliberazione dell’Autorità di vigilanza del settore idrico in materia di nuove tariffe per il prossimo quadriennio, di adeguamento della convenzione di servizio alla bozza predisposta dalla stessa Authority e alla comunicazione dei dati e parametri necessari all’applicazione del metodo tariffario, giunto alla cosiddetta seconda fase.

Operazioni che – come abbiamo scritto ieri – dovevano esser completate entro il 30 aprile scorso. Cosa che non è avvenuta. Nonostante l’assistenza tecnica richiesta (a quale prezzo? Insistiamo nel chiedere), così che scatterà, quasi con ogni certezza, l’ennesima diffida da parte dell’Aeegsi ai sindaci inadempienti.

Le difficoltà sul campo, però, sarebbero proprio tante e tecniche, dovute in parte essenzialmente alle continue modifiche delle indicazioni date in un primo momento dalla stessa Authority; cambiamenti effettuati anche all’ultimo momento che avrebbero impedito alla Sto e al proprio consulente (e quanto costa? Eh?) di portare a termine per tempo i necessari calcoli. Lamentele che però l’Aeegsi non ha mai raccolto, respingendo ogni richiesta di proroga avanzata dagli enti d’ambito.

Ad ogni modo, per i sindaci la materia delle tariffe idriche, della revisione della convenzione e dei rapporti con Acea è tabù in tempi di campagna elettorale, quando risulta invece politicamente più utile cavalcare rivendicazioni scarsamente realistiche e meno che mai fattibili (come il ritorno ad una gestione comunale del servizio idrico, sic!) piuttosto che adempiere agli obblighi normativi. Finendo così per fornire l’ennesima freccia nella faretra dell’Acea già destinataria, quest’ultima società, di quasi 130 milioni di euro di conguagli per il periodo dal 2006 al 2015, proprio a causa delle pregresse inadempienze tariffarie. Circostanza che non ha insegnato nulla, come nulla ha insegnato il fatto che in ogni difesa in sede giudiziale Acea ponga a scudo l’inadempienza e le omisisoni di cui l’Ato5 e i sindaci puntualmente si fanno carico.

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