Da La Provincia Quotidiano del 22 ottobre 2010
Primo via libera alla nomina di Carlo Mirabella alla direzione generale della Asl di Frosinone. Ieri mattina, infatti, la commissione regionale Sanità, presieduta dalla ciociara Alessandra Mandarelli, ha formalmente espresso il suo “parere favorevole” all’incarico. Il provvedimento (lo schema di decreto n.3 del presidente della Regione Lazio, Renata Polverini) ha avuto il benestare della sola maggioranza della commissione.
Carlo Mirabella, classe 1950, ha già ricoperto l’incarico di Commissario straordinario dell’Azienda e di direttore generali (fino al 2005 su nomina di Storace). Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1974 all’università “La Sapienza” di Roma, è stato direttore sanitario dell’Irccs “Neuromed” di Pozzilli (Isernia), centro monospecialistico dedicato esclusivamente a Neurologia, Neurochirurgia e Neuroriabilitazione.
Il parere della Commissione
La presidente Mandarelli ha commentato: «Grazie alla riconosciuta professionalità e competenza del dottor Mirabella, che già ha ricoperto negli ultimi mesi il ruolo di commissario straordinario, il sistema sanitario della Provincia di Frosinone potrà affrontare con fiducia e serenità questo importante periodo di ristrutturazione, verso una gestione più seria e razionalizzata dell’intero comparto».
L’opposizione, come detto, ha invece espresso parere negativo in quanto «la scelta di Mirabella non costituisce una svolta rispetto al passato, non è una segnale di quella discontinuità annunciata dalla Polverini», come dichiarato da Enzo Foschi (Pd). Sulla stessa linea le posizioni delle consigliere Idv Giulia Rodano e Annamaria Tedeschi, e di Rocco Berardo (Lista Bonino-Pannella). In dissenso anche Giuseppe Celli (Lista civica cittadini/e) che non ha partecipato al voto ed ha dichiarato: «La nomina del nuovo dg dell’Asl di Frosinone era un atto necessario ma non prioritario. In un momento come quello attuale di certo non sono queste le priorità di cui si dovrebbe occupare la Commissione Sanità».
L’uddiccino Raffaele D’Ambrosio, pur votando l’atto ha auspicato «l’impegno della maggioranza a fare la valutazione ogni anno e mezzo degli obiettivi raggiunti dai dirigenti sanitari» parere condiviso dalla vice presidente di commissione Lidia Nobili (Pdl) che ha invitato la presidente Mandarelli ad audire i direttori sanitari che verranno nominati.
L’entusiasmo di Abbruzzese
«Accolgo con soddisfazione la decisione presa dalla Commissione. Carlo Mirabella è un tecnico che conosce a fondo le problematiche della sanità frusinate. Ha già ricoperto l’incarico di direttore generale di questa Asl, dimostrando di avere capacità operative e manageriali – ha commentato il presidente del consiglio regionale Mario Abbruzzese -. Già in veste di commissario e in soli cinquanta giorni di attività, con grande spirito di responsabilità e in sinergia con il governo regionale è riuscito ad anticipare i tempi per l’avvio dei collaudi del nuovo ospedale di Frosinone, a sbloccare la vertenza sulla contesa gara per le apparecchiature e a programmare tutte le procedure per il trasferimento nel nuovo nosocomio, che aprirà entro la fine dell’anno».
Plaude anche Pallone
«Esprimo soddisfazione per la decisione presa dalla Commissione consiliare
alla Sanità in relazione alla nomina di Carlo Mirabella – ha detto l’europarlamentare e vicecoordinatore regionale del Pdl Alfredo Pallone -. Una personalità di alto profilo che, ne sono convinto, riuscirà a garantire una gestione trasparente ed efficiente del sistema sanitario ciociaro. Il compito non sarà semplice – avverte però l’esponente Pdl – dato che il dottor Mirabella andrà ad ereditare un sistema sanitario disastrato e saccheggiato ma sono persuaso che Carlo saprà fare un ottimo lavoro».
I dubbi e le perplessità del Pd
«Oggi la Commissione sanità ha fatto il suo primo atto concreto, e, visti i risultati, continuo a pensare che sia meglio abolirla». La mette così, invece, il consigliere regionale del Pd Enzo Foschi. «La maggioranza ha infatti dato il suo benestare alla nomina di Carlo Mirabella come direttore generale della Asl di Frosinone. Lo stesso direttore che guido la Asl dal 2000 al 2005. Il giudizio, per niente lusinghiero sul lavoro fatto da Mirabella nel quinquennio in carica è contenuto nel pronunciamento della Corte dei Conti, sezione di controllo per il Lazio del 21 marzo 2007, in cui si legge, tra le altre e tante perle, che “l’importo esposto in bilancio non è attendibile”. Ma la presidente della Commissione sanità Mandarelli, cosi come tutti i membri della maggioranza hanno ritenuto il giudizio della Corte dei Conti assolutamente ininfluente, non significativo, non importante».
«Con questo Piano sanitario ci saranno 7000 disoccupati»
Montino (Pd) cita i dati di Confindustria ed è gelo tra Polverini e gli industriali«Il piano sanitario di rientro produrrà 7.000 disoccupati». Scoppia il gelo tra Polverini e Confindustria Lazio. Ad accendere la miccia è stato il capogruppo regionale del Pd Esterino Montino: «Il Piano di riordino della rete ospedaliera, così come formulato dalla Polverini e avallato dal Pdl, creerà oltre 7000 disoccupati. Più del doppio di quelli prodotti dalla crisi dell’Alitalia – ha dichiarato l’esponente dei democratici -. In termini di Pil produrrà una riduzione dello 0,21 pari a circa 300 milioni». I dati indicati da Montino sono però quelli che Confindustria Lazio ha messo, nero su bianco, in un ampio servizio pubblicato sul settimanale regionale dell’associazione delle imprese. «Numeri – dice Montino – che confermano le nostre più fosche previsioni».
Le dichiarazioni del Pd Montino hanno dato il via ad una serie di infuocate repliche da parte della maggioranza che guida la regione. La stessa Polverini ha detto: «Le critiche di Confindustria Lazio sono inaccettabili. Meraviglia entri nel merito del piano solo guardando agli aspetti fiscali: come Confindustria Lazio sa bene, l’aumento delle addizionali è solo una delle restrizioni alle quali il Lazio è già di fatto sottoposto per effetto del patto della salute ed a causa delle inadempienze della precedente giunta, che i cittadini senza attendere Confindustria Lazio hanno già bocciato. Per quanto ci riguarda – ha aggiunto Polverini – il piano sanitario guarda in via prioritaria alla salvaguardia del diritto alla salute per tutti i cittadini del Lazio attraverso la valorizzazione delle eccellenze, una maggiore efficienza e migliore qualità dei servizi garantiti su tutto il territorio regionale, nonché eliminando i troppi sprechi e attivando per la prima volta un sistema rigoroso e integrato di controllo sulla spesa». Anche l’assessore regionale al Bilancio Stefano Cetica ha replicato a Confindustria: «Ci si potrebbe aspettare dall’associazione degli imprenditori qualche sterile polemica in meno e qualche aiuto in più – quello sì davvero disinteressato – alla riduzione dei costi e degli sprechi che stiamo attuando con determinazione; a partire dalla Centrale acquisti regionale che garantisce trasparenza ed economicità alle gare d’appalto».
Nel frattempo, si è appreso che per martedì 26 ottobre è stato fissato il tavolo ministeriale di verifica del piano di rientro sanitario. al riguardo la stessa governatrice si è dichiarata: «Assolutamente fiduciosa perché questo è un buon piano, il migliore che questa regione potesse mettere in campo, un piano che nessuno fino ad oggi ha avuto il coraggio di fare».