Da La Provincia Quotidiano del 31 luglio 2010
Il Pdl, così come era nato, non esiste più. Ieri si è consumata la rottura definitiva tra il premier Silvio Berlusconi e il presidente della Camera e cofondatore del Popolo della Libertà Gianfranco Fini che si è ritenuto, visti gli esiti dell’ufficio di presidenza del Pdl dell’altro ieri, espulso “di fatto” dal partito.
Se a Roma, nel centrodestra, è un vero terremoto con l’annunciata nascita di nuovi gruppi finiani (denominati Futuro e Libertà per l’Italia) sia alla Camera che al Senato e con la maggioranza in bilico a Palazzo Montecitorio, in Ciociaria il Pdl resta saldo ed in attesa, con pochi sbilanciamenti in avanti e meno ancora novità all’orizzonte.
Gli unici ad annunciare il loro sostegno a Fini sono il consigliere provinciale Pdl Fabio Bracaglia e l’ex dirigente di An Daniele Maura.
Il senatore Oreste Tofani, tra i più vicini al cofondatore del partito, ha annunciato per oggi alle ore 12 una conferenza stampa nel capoluogo ciociaro per illustrare la sua posizione a riguardo. Ieri, il sito web del corriere della sera lo dava tra i parlamentari “in dubbio” nel riferire lo scenario a Palazzo Madama: «Ancora in bilico – scrivevano su corriere.it – sarebbero Andrea Augello (in queste ore in stretto contatto con Gianni Alemanno e orientato a non prendere parte all’esperienza con Fini) Laura Allegrini e Oreste Tofani». Oggi, dunque, ne sapremo di più.
Schietto e convinto, invece, Bracaglia: «Condivido tutto quello che Fini ha detto e tutte le scelte politiche fatte su giustizialismo legalità, questione etica, ecc. fino alle ultime sul problema moralità. Conosco da ragazzo Fini – aggiunge – siamo molto amici, abbiamo portato avanti molte battaglie e iniziative – ha detto Bracaglia rappresentante di Generazione Italia -. So anche che la politica non si basa solo sulle amicizie, ma io condivido appieno le scelte e il progetto perché le cose così non potevano andare avanti. Auspico non ci sia rottura nel Pdl. ma non so cosa accadrà».
Per Alfredo Pallone, europarlamentare e coordinatore regionale del Pdl, la decisione dell’ufficio di presidenza era inevitabile dopo gli atti compiuti dai finiani «spesso apparsi più più vicini all’opposizione che al Governo». Pallone, però, non commenta le scelte che faranno gli amici del partito. «Riguardo alla fondazione del nuovo movimento – dice – so che vogliono restare nel centrodestra, anche se la politica è fatta di atti concreti e non di impostazioni teoretiche. Vedremo se rimarranno nel centrodestra». Riferendosi alla situazione provinciale ha detto: «Non so cosa si sta muovendo, seguiremo con attenzione la vicenda, ma per quanto ne so non credo, tranne pochi nomi, che i dirigenti provinciali abbiano intenzione di seguire Fini».
Il vice coordinatore ciociaro del partito, Adriano Roma, ha commentato: «Quando si arriva ad una separazione, in politica come nella vita privata, le responsabilità non sono mai di una parte sola al cento per cento. Il Popolo della Libertà non è ancora completamente formato. Elezioni anticipate? La gente non capirebbe. In provincia di Frosinone i finiani sono rappresentati dal senatore Oreste Tofani, persona che ho sempre stimato e francamente ritengo che in ogni caso non ci saranno problemi. Il correntismo nel Pdl? Purtroppo esiste, ma non nella misura iniziale del 70% a Forza Italia e del 30% ad An. Ci sono correnti pure all’interno di quelle percentuali. Sinceramente sono stufo di questo».
Per il presidente della Provincia e parlamentare alla Camera, Antonello Iananrilli, invece «l’unico elemento positivo della vicenda è che il nuovo gruppo, almeno nelle intenzioni, resta a sostegno del Governo. A livello provinciale non so cosa potrà accadere, ma non credo ci sarà una grossa rivoluzione. Valuteremo la posizione di ognuno anche in funzione del fatto se ci sarà o meno una rottura con il Governo».