Da La Provincia Quotidiano del 16 marzo 2010
«Il presidente Iannarilli, pur mantenendo forti riserve sull’operato di Acea Ato5, soprattutto sul piano degli investimenti sul territorio e pur insistendo sulla necessità di una forte discontinuità rispetto al passato, ha lasciato trapelare un moderato ottimismo sulla possibilità di un’intesa complessiva con la società, tale da garantire i livelli occupazionali per i prossimi anni pur senza un’eccessiva lievitazione dei costi». E’ quanti riferiscono in un comunicato le sigle sindacali Filcem-Cgil, Femca-Cils e UilCem-Uil che nei giorni scorsi hanno incontrato il capo dell’amministrazione provinciale per far presenti le loro preoccupazioni in merito al livello occupazionale garantito da Acea Ato 5, gestore del servizio idrico provinciale, dopo che la società ha denunciato la possibilità di gavissime difficoltà economiche nel caso dovesse essere confermata la decisione di annullare gli aumento già deliberati delle tariffe idriche. Successivamente all’incontro con Iannarilli, le tre sigle sindacali sono state ricevute anche dai vertici di Acea Ato5: il presidente Raniero Mamalchi ed il nuovo amministratore delegato Stefano Magini. «L’azienda ha denunciato – riferiscono i sindacati -una persistente difficoltà di bilancio per l’anno 2009, derivante soprattutto dall’impossibilità di applicare la tariffa relativa al 2006, che pur non coprendo completamente i costi di gestione come previsto dalle legge Galli, avrebbe limitato la sua pericolosa esposizione finanziaria. D’altra parte ha lamentato che le ripetute riunioni del tavolo di conciliazione tra AAto (l’autorità d’ambito) e Acea Ato5 svoltesi nei mesi di gennaio e febbraio 2010 non hanno prodotto apprezzabili risultati di mediazione. A complicare la situazione – lamentano le tre sigle – si è aggiunta la difficoltà da parte dell’assemblea dei sindaci ad eleggere i componenti della consulta d’ambito, provocando una sostanziale paralisi da parte dell’organo cui la legge ha deputato il controllo delle attività del gestore».