Acea Ato 5. Scandalo depurazione, anche l’Ue ci condanna


Da L’Inchiesta Quotidiano del 7 ottobre 2021

di Cesidio Vano

L’Italia è stata nuovamente condannata dalla Corte di Giustizia europea per il mancato rispetto della direttiva sul corretto trattamento delle acque reflue urbane. La sentenza è stata pubblica ieri, 6 ottobre, e tra le opere incompiute che hanno convinto i giudici Ue a censurare il comportamento dello Stato italiano ci sono anche le reti fognarie non realizzate o non funzionanti e gli impianti di depurazione mancanti nei centri di Arce, Fontana Liri e Anagni.
In tutto, gli agglomerati urbani oggetto di contestazione sono diverse centinaia, per violazione di numerosi articoli relativi al trattamento depurativo delle acque nei centri minori e maggiori, oltre che nelle aree ritenute sensibili.

Arce, Fontana Liri ma anche Rocca d’Arce e Santopadre hanno reti fognarie e una depurazione, se non inesistenti, in pratica completamente inefficaci. Solo lo scorso gennaio, il gestore del servizio idrico integrato, Acea Ato 5, ha annunciato che entro l’estate sarebbero dovuti partire i lavori di realizzazione del depuratore “intercomunale” che dovrebbe servire gli insediamenti urbani dei quattro comuni detti.

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