Gallinaro. I seguaci del Bambinello: ‘La scomunica di Bergoglio è la nostra vittoria. L’inchiesta della magistratura sarà archiviata’.


Da La Provincia Quotidiano del 17 agosto 2016

di Cesidio Vano
«La scomunica di Bergoglio è la nostra vittoria e l’inchiesta della magistratura su presunte attività di riciclaggio farà la fine di quella che nel 2001 ci voleva colpevoli di aver raggirato persone in buonafede: archiviata!». Dalla Chiesa cristiana universale della Nuova Gerusalemme si tolgono più di un sassolino dalle scarpe. Lo fanno dal sito web difendiamolaverita.it che non è la ‘pagina’ ufficiale della Chiesa, ma sembra esserne la voce più genuina e agguerrita.

In una nota, dove si replica – molto pesantemente e duramente – agli articoli e reportage che il collega Francesco Romanetti ha firmato su Il Mattino, la voce dei fedeli del Bambino Gesù di Gallinaro affronta due questioni che per primi abbiamo riportato su queste colonne: la scomunica decisa dalla Congregazione per la Dottrina della fede (l’ex Sant’Uffizio) per chiunque abbracci il culto del bambinello di Gallinaro e l’inchiesta coordinata dalla Procura della repubblica di Cassino, che vede 5 persone iscritte nel registro degli indagati per riciclaggio e che coinvolgerebbe anche l’attività del movimento religioso.

Da Gallinaro, però spiegano: «Punto primo: la scomunica di Bergoglio non è una nostra sconfitta, ma una nostra vittoria. Bergoglio ha scomunicato troppo tardi coloro che nel frattempo già se ne erano andati dalla sua casa, che è in rovina. Perciò la sua cosiddetta scomunica non ci tocca. Ma al contrario tocca tutti coloro che pensavano di poter tenere i piedi in due scarpe. La Nuova Gerusalemme non arretra ma avanza.

Punto secondo: le indagini della magistratura. La Nuova Gerusalemme affronterà, anche stavolta, questo ennesimo polverone mediatico, che come una bomba ad orologeria puntualmente scoppia non appena viene dato vita a qualcosa di nuovo.

Quando fu costituita la Onlus, nel 2001, un altro polverone mediatico si alzò contro Gesù Bambino, contro Giuseppina. Anche allora si parlò di truffe, di persone che avevano donato tutti i loro beni rimanendo sul lastrico; e tante altre fesserie simili. Fesserie. Tutto finito con un niente di fatto. Tutte le accuse archiviate perché il fatto non sussisteva. Fandonie. Indagini scaturite dall’invidia di qualcuno che in anonimato fece denunce. Indagini scaturite dall’utilizzo delle così dette “fonti aperte”, cioè scaturite da false testimonianze pubblicate sul web o sulla stampa, da chi ama gettare fango perché animato da cattive intenzioni; e non amante della Verità, perché i figli di colui che è il Principe della menzogna, non amano la Verità.

Questi sono i fatti, che superano e oltrepassano le vane e false parole. Nonostante ciò, ciclicamente queste fandonie ritornano. Perché a qualcuno la Nuova Gerusalemme proprio non va giù. E’ indigesta. Ora vi è la storia del riciclaggio, che incautamente è stata data in pasto alla stampa. Apriti cielo. Ecco che gli avvoltoi e gli sciacalli ritornano e gridano nuovamente, proferendo altri insulti. Ma tutto finirà come è iniziato. Un gran polverone, articoli su articoli, per vendere qualche copia di giornale in più. Ma la Verità, come sempre, trionferà. Come è avvenuto finora, negli anni passati, così accadrà anche ora. Noi di ciò siamo sicuri e mettiamo non la mano ma la nostra vita sul fuoco, essendo sicuri che nella Nuova Gerusalemme non vi è alcuna attività illecita. Non vi era prima con Giuseppina non vi è ora con Samuele. Questa è la Verità, semplice e lineare, che chi vive questo Luogo santo ben conosce».

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