Vicenda Acea/ Scalia: «Svelerò il bluff di Iannarilli»


Da La Provincia Quotidiano del 12 gennaio 2011

«Sveleremo bluff di Iannarilli». E’ la promessa fatta ieri il Pd ciociaro che ha convocato per questa mattina alle 12 una conferenza stampa nella sede provinciale di piazza Garibaldi nel corso della quale il consigliere regionale Francesco Scalia smantellerà – ha garantito – «tutte le sue illazioni su questa vicenda». La vicenda, ormai nota, a cui si riferisce è quella della transazione che Scalia, quando era presidente della provincia di Frosinone, ha firmato con l’Acea Ato 5, gestore del servizio idrico integrato, per chiudere tutti i contenziosi sorti nel triennio 2003-2005. L’Acea lamentava maggiori costi, l’Ato5 minori investimenti e inadempienze contrattuali. Si chiuse con il riconoscimento di 10.700.000 euro in più ad Acea e una rivisitazione del piano d’ambito (cioè dei costi da sostenere e degli investimenti da fare).
Iannarilli ha puntato il dito contro quella transazione che – ha sostenuto – falsa completamente la gara iniziale con cui si è appaltata la gestione del servizio. I costi operativi, secondo Iannarilli, sarebbero stati incrementati del 125% e gli investimenti ridotti di 59 milioni di euro. In tutto, ha sostenuto il presidente della provincia, l’Acea avrebbe ottenuto quasi 700 milioni di euro in più dal qui a fine gestione.
Scalia, però, è pronto a smontare i calcoli fatti da Iannarilli che scaturirebbero da raffronti tra cifre non sempre omogenee. Inoltre, nella sua relazione, il presidente dell’Ato non avrebbe tenuto conto che il piano d’ambito sarebbe stato sottoposto a revisione triennale ed adeguamenti vari. Comunque, oggi se ne saprà di più su questi conteggi e sulla correttezza delle cifre. Voci di corridoio vorrebbero che anche gli uffici di Acea starebbero lavorando ad un documento che smonterebbe, punto per punto, le accuse di Iannarilli. Documento che, entro questa settimana, potrebbe giungere sui tavoli di tutti i sindaci della provincia.
Sulla relazione di Iannarilli continuano, inoltre, a chiedere chiarezza anche i sindaci del Pd che non hanno voluto votarla e che anzi hanno messo “sotto accusa”, per non aver stabilito per tempo le giuste tariffe idriche da applicare, lo stesso presidente dell’Ato. Se il sindaco di Monte San Giovanni Campano, Antonio Cinelli, ha chiesto ieri formalmente alla Segreteria tecnica dell’Ato copia dei pareri che la stessa Sto deve fornire sulla relazione presentata, altri sindaci del Pd premono per avere l’elenco delle consulenze che l’Ato ha assegnato su questa vicenda, i relativi costi e il lavoro svolto. Anche perché sulla vicenda delle tariffe idriche e dei rapporti con Acea, esiste già una precedente relazione, a firma Galbiati-Taddei, che concludeva nel dover riconoscere al gestore, per il 2010, una tariffa di 1,21 euro a mc (linea politica annunciata da Iannarilli e poi abbandonata) se non si voleva procedere alla rescissione contrattuale.
La relazione presentata lunedì da Iannarilli, invece, non ha firma alcuna. Nel corso dell’assemblea dei sindaci non sono stati indicati i consulenti che l’hanno redatta, mentre in sede di Consulta dei sindaci la “paternità” del documento è stata attribuita a due avvocati, già consulenti dell’Ato. Il centrosinistra, però, insiste sulla vicenda delle consulenze, perché non sono mai state portate a conoscenza dei sindaci ed anche perché a pagarle sono le bollette dei cittadini. Cinelli ha anche fatto notare: «Non si può avviare alcun procedimento per l’annullamento della transazione, che è un patto vincolante per le parti che l’hanno sottoscritto, se non c’è un pronunciamento del giudice penale che dimostri l’esistenza di una truffa o un raggiro su cui si è costruito l’accordo».

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