Da La Provincia Quotidiano dell’8 novembre 2010
Tutta colpa dei manager! L’Unione sindacale di base (Ubs) ne è convinta: la ragione del deficit sanitario del Lazio? E’ colpa degli stipendi d’oro per troppi dirigenti! Il piano di rientro? Taglia tutto ma non le poltrone!
Parola di Licia Pera della RdB/Usb Sanità Lazio. E la sigla sindacale conforma lo sciopero già annunciato per venerdì prossimo 12 novembre.
«I direttori generali da soli – dicono dall’Ubs – guadagnano più di 3 milioni di Euro l’anno, senza contare poi che ognuno di loro nominerà altri 2 direttori, amministrativo e sanitario, i cui stipendi sono di poco inferiori, mentre contestualmente l’aumento di Irpef e Irap si abbatte sulle magre buste paga dei lavoratori e dei cittadini del Lazio». Critiche anche ai contenuti del piano di riordino della rete ospedaliera del Lazio che taglierebbe servizi e posti di lavoro, non incidendo minimamente sui costi degli apparati amministrativi del comparto sanitario.
Precisa Pera: «Se ancora qualcuno avesse dubbi sulle cause del deficit di bilancio regionale, per il quale la sanità influisce all’80%, queste nomine (dei manager, ndr) dovrebbero fugarli, non solo per l’enorme spesa che concorrono a produrre, ma anche perché sono stati nominati gli stessi Dg che per anni hanno contribuito, proprio dall’interno delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere, alla formazione del deficit attraverso il ‘sistema’ degli appalti e delle esternalizzazioni. L’unica cosa che questo piano si guarda bene dal tagliare – prosegue l’esponente RdB/USB – sono le poltrone che, a fronte di una riduzione massiccia di servizi sanitari e di personale continuano a rimanere costanti, tutte di chiara nomina politica ed in barba a qualsiasi criterio di trasparenza, ad ennesima smentita delle promesse elettorali di riduzione di Asl e manager».
La sindacalista conclude: «RdB/Usb Sanità conferma lo sciopero per l’intera giornata del 12 novembre dei lavoratori e lavoratrici della Sanità pubblica e privata, con appuntamento alle 10.00 presso l’Aula Magna dell’Ospedale CTO di Roma per un’assemblea pubblica alla quale è invitata tutta la cittadinanza».