Frosinone, il vescovo: «No al rogo del Corano, dialogare con l’Islam»


Da La Provincia Quotidiano dell’11 settembre 2010

Nove anni fa la tragedia delle Torri Gemelle a New York. Oggi, tutto il mondo commemora quella triste ricorrenza. Ieri, per due volte, il Vescovo di Frosinone, Monsignor Ambrogio Spreafico, in qualità di presidente della commissione Cei per l’evangelizzazione dei popoli e il dialogo fra le Chiese e quindi a nome della Conferenza episcopale italiana, è intervenuto sui temi caldi di questi giorni e collegati ai rapporti tra mondo occidentale e Islam.
Il presule ha preso posizione a fianco dell’arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, sulla costruzione di una moschea per la numerosa comunità islamica del capoluogo lombardo. «Mi pare che in merito alla vicenda della moschea di Milano – ha detto Monsignor Spreafico – il cardinale Tettamanzi abbia già detto l’essenziale esprimendosi a favore della sua costruzione. Non vedo perché in una grande città come Milano non ci possa essere una moschea, non vedo in questo un affronto al radicamento delle radici cristiane o alla nostra fede. Poi pragmaticamente, ma anche con tranquillità – ha aggiunto -, si può discutere il dove e il come». Un’ulteriore apertura al dialogo con l’Islam che tramite le parole del vescovo ciociaro portano la Cei sulle posizioni già indicate dal capo della chiesa meneghina Tettamazzi. Posizioni molto apprezzate dalla comunità islamica lombarda che ieri, in occasione della preghiera di fine Ramadan a Milano ha voluto ringraziare l’arcivescovo esponendo un cartellone con su scritto “Grazie al Cardinale di Milano”.
Monsignor Spreafico è anche intervenuto in merito alla minacciata azione, da parte del pastore protestante della Florida Terry Jones, di bruciare il Corano in occasione dell’anniversario dell’11 settembre. Azione da cui ha tentato di persuaderlo lo stesso presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.
«Bruciare un libro è sempre un atto sacrilego – ha ricordato monsignor Spreafico a nome della Conferenza episcopale -. Non dobbiamo dimenticare che la prima cosa che fecero i nazisti, con la Notte dei cristalli, fu quella di bruciare i Talmud, i libri dell’ebraismo». Il Vescovo di Frosinone resta dunque fedele al suo ministero di responsabile del dialogo fra le Chiese. Ma la sua posizione è genuina e già nota. Solo tre giorni fa, infatti, ha voluto indirizzare – come riportato da queste colonne – una lettera all’Imam di Frosinone, Omar El Jaouzì (e tramite lui a tutti i musulmani) proprio in occasione della conclusione del mese di digiuno islamico. «Noi responsabili delle nostre comunità di credenti – ha scritto Spreafico – dobbiamo con forza credere e predicare che Dio è Pace e mai e per nessun motivo il suo Nome può essere invocato contro qualcuno o per la rovina di un’altra cultura. Dio soffre della violenza di un uomo contro un altro uomo e nessun arma potrà mai essere benedetta da Lui. Le autorità religiose e politiche devono con decisione dare il loro contributo perché la società viva in Pace, non venga predicato l’odio tra diversi, ma anzi si costruiscano ponti di accoglienza e luoghi di convivenza tra diversi. Siamo tutti figli dell’unico Dio, padre di tutti i popoli. Siamo tutti fratelli di un’unica famiglia umana che deve trovare con amore e intelligenza vie di convivenza. Sostenuti da un amore reciproco che ha le sue radici in un credo religioso vero e non edulcorato da ragioni di interesse umano, dobbiamo ricercare occasioni per conoscerci e mostrare a tutti che possiamo contribuire a un pacifico convivere».

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