“Service Tax”: ecco quando pagheranno i frusinati


Da La Provincia Quotidiano del 6 luglio 2010

Inizieremo a pagarla dal 2012 e rimpiazzerà tutte le imposte e tasse che gravano sugli immobili. E’ la cosiddetta “service tax”, l’imposta municipale unica che andrà a sostituire l’Ici e l’Irpef immobiliare sulla seconda casa, l’imposta catastale e di registro, ecc. La sua introduzione e regolamentazione avverrà con uno dei decreti sull’attuazione del federalismo atteso per i prossimo giorni e sostanzialmente ha la finalità di ricondurre ogni tassazione sugli immobili direttamente al Comune in cui tale proprietà ricade.
Il Governo prevede di generare così un gettito di circa 25 miliardi di euro.
I municipi riceveranno direttamente il gettito così prodotto vedendosi decurtare per un pari importo i trasferimenti dallo Stato (come invece avveniva finora per talune imposte destinate quindi a scomparire per essere assorbite dalla “service tax”).
L’imposta unica sul mattone annunciata dal governo deve dunque riunire sotto un cappello unico le tante voci del fisco immobiliare che oggi finiscono nelle tasse di comuni e stato. Anche questa novità è sottoposta alla regola della «invarianza» della pressione fiscale complessiva, fissata dalla legge, ma a seconda degli ingredienti che andranno a comporre il tributo i conti per i singoli contribuenti potrebbero cambiare rispetto a oggi.
Ieri, il quotidiano economico Il Sole 24 Ore ha provato a calcolare quanto peserà su ogni cittadino la nuova tassa. Una valutazione fatta sui capoluoghi di provincia (con esclusione di quelli di nuova istituzione) e tenendo presente
l’Ici attualmente applicata ed i frutti fiscali di compravendite (imposte di registro e ipocatastali) e affitti (registro e Irpef), calcolati sulla base di valori immobiliari, acquisti e affitti registrati in ogni città.
In questa classifica di 98 capoluoghi, che va da quelli in cui la service tax risulta più salata a quelli in cui è più leggera, il comune di Frosinone si colloca al 60esimo posto.
Gli esperti del quotidiano di Confindustria hanno stimato che per i frusinati la nuova tassa peserà annualmente per 265,6 euro. Il gettito complessivo prodotto dovrebbe essere di 12,8 milioni di euro rappresentando quindi l’11,2% delle entrate comunali. Gli altri 5 capoluoghi del Lazio si collocano in questo modo: la provincia di Roma è al 6° posto (dopo Mantova, Bologna, Firenze, Milano e Pisa) con un costo pro capite per residente di 447,2 euro; gettito complessivo 1217,7 milioni (14,9% delle entrate. Viterbo è al 51esimo posto: 283,2 euro pro capite, 17,7 milioni di euro per il 25,9% delle entrate. Rieti è 54esima con 274,5 euro pro capite, 13,1 milioni di euro per il 13,2% di entrate. Latina si colloca al 74esimo posto: costo pro capite di 227,1 euro; 26,7 milioni di gettito pari al 22% delle entrate.
Nel complesso nazionale, la nuova imposta appare molto “ricca” nel Centro-nord, moderata nel Mezzogiorno e , generalmente, nei centri medio piccoli e lontani dalle aree di grande commercio immobiliare. Questo perché i fattori che influenzano il peso della service tax sono il dinamismo del mercato immobiliare ed il livello degli affitti; il grado di aggiornamento dei catasti (da cui dipende il calcolo delle imposte sulla casa) ed anche il tasso di evasione che contribuisce ad ampliare le differenze tra comune e comune. La proiezione fatta da Il Sole 24 Ore, ad esempio, vede a parità di abitanti Mantova (prima nella classifica con un esborso pro capite di 529,1 euro) con 28.000 unità immobiliari abitative mentre Frosinone fermo a 21.000.

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