Un buon gelato fa bene anche all’economia


Da La Provincia Quotidiano del 14 giugno 2010

di cesidio vano
Un’impresa che non conosce crisi. E’ quella del gelato che anche nel 2009 ha fatto incrementare il fatturato (2,1 miliardi) del 5%. “Tutto merito della pubblicità” dicono gli esperti ed effettivamente gli spot che già da qualche settimana ci bombardano da giornali, radio e Tv non sono più quelli di una volta: il gelato è un prodotto che ormai punta agli adulti (e poco ai ragazzi) e che si propone sempre più come qualcosa di sensuale, legato al lusso e al life style.
Parliamo, ovviamente, del gelato industriale. Il primo veniva commercializzato 60 anni fa quando in Italia se ne producevano all’incirca 20.000 tonnellate all’anno. Oggigiorno, le 22 aziende nazionali attive nel settore ne producono oltre 239.000 tonnellate: circa 12 volte in più.
Nonostante la crisi, l’Igi (l’istituto del gelato italiano) stima che la produzione è aumentata ancora del 2.9% per un valore, come detto, di 2,1 miliardi di euro.
Le principali industrie che si spartiscono questo florido mercato in Italia sono la Unilever (con i marchi Algida, Cart d’Or), la Nestlé (Motta, Antica Gelateria del Corso e Latte Perugina) e la Sammontana-Sanson che coprono il 75% delle vendite nel canale della grande distribuzione.
Benché la calura estiva lasci presupporre che il gelato sia un buon compagno per passeggiate all’aperto o sulla spiaggia, i dati dell’Istituto del gelato dicono che su 3,6 miliardi di porzioni messe in vendita, 2,6 miliardi, quindi il 72%, vendono consumate a casa.

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